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Provincia di Isernia, sarà presentato il primo marzo il libro intitolato ‘Goodbye Italia’

È stata convocata per giovedì primo marzo alle ore 17 nella Sala Gialla della Provincia di Isernia, la conferenza stampa di presentazione del libro intitolato Goodbye Italia -La Repubblica che ripudia il lavoro delle donne (a sinistra la copertina del libro). Il volume, scritto da Cinzia Dato e Silvana Prosperi, offre un punto di vista suggestivo sul Paese e, soprattutto, sulle donne italiane, indicatore sensibile di sviluppo. L’iniziativa è stata patrocinata della Provincia di Isernia. Alla conferenza stampa di presentazione interverranno Cinzia Dato, una delle autrici del libro, il Presidente della Provincia,Luigi Mazzutoe l’assessore alle Politiche Sociali, Pari Opportunità e Politiche per gli anziani, Filomena Calenda. “Ho trovato molto interessante in questo momento storico di grosse difficoltà, di incertezze valoriali e di stravolgimenti sociali, soffermarsi sul ruolo della donna lavoratrice – ha commentato l’assessore Calenda. ‘Goodbye Italia’ induce il lettore ad una acuta riflessione sulle ragioni che spingono le lavoratrici italiane ad emigrare all’estero. Il primo fattore da mettere sul piatto della bilancia è senza alcun dubbio il salario. In Italia le donne, quando riescono tra mille peripezie a conciliare la famiglia con un impiego, sono spesso costrette a rinunciare alle proprie ambizioni professionali, scegliendo percorsi lavorativi poco entusiasmanti e mortificando le proprie intelligenze, oltre che le proprie tasche. Ecco perché chi è nella condizione di emigrare lascia volentieri la propria dimora per un impiego più stimolante e affine al proprio percorso di studi e alle aspettative personali e per uno stipendio nettamente superiore. Le statistiche parlano chiaro la disoccupazione è dilagante, ma anche sessista, dal momento che colpisce le donne più degli uomini. Il libro Goodbye Italia offre uno spunto riflessivo sul pericolo reale che l’Italia corre nel disperdere risorse umane vitali per lo sviluppo e restituisce alle donne quel valore socio-economico che le vede come volano di crescita. E di risorse parla anche il Presidente Mazzuto: “È un incommensurabile patrimonio di risorse umane – ha precisato Mazzuto – che si disperde nel dedalo di una burocrazia, quella italiana, ingessata. Una ricchezza che il nostro Paese non riesce a cogliere e che sistematicamente consegna nelle mani di altre nazioni.  L’auspicio è che le menti brillanti di donne italiane che hanno trovato una propria dimensione lavorativa ed esistenziale fuori dai confini nazionali non vadano del tutto perdute. Va bene la formazione all’estero, ma poi bisogna creare le condizioni per un ritorno in Italia”.

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