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ESCLUSIVO/LE PAGELLE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISERNIA 2007-2012 AL GRAN COMPLETO

A cura di Mario Greco e Pasquale Bartolomeo

Siamo giunti alla scadenza del mandato amministrativo, con le elezioni Comunali di Isernia sempre più vicine. Il 3 aprile scade il termine di presentazione delle liste, il 6 maggio si vota. Con qualche settimana di anticipo, abbiamo pensato di esprimere la nostra opinione sull’operato dei singoli, consiglieri e assessori, dopo averli seguiti costantemente, per anni, nel loro operato in Consiglio comunale. Con ironia e senza peli sulla lingua, come è nostro costume, abbiamo promosso, bocciato o rimandato ogni nostro amministratore. Non ce ne voglia chi non si riconosce nel nostro metro di valutazione: nulla di personale. E poi, da parte degli scontenti potrebbe esserci stato un lavoro oscuro: lontano dai riflettori, vicino alle esigenze dei cittadini. Gli unici a decretare, sul serio, chi va premiato e chi merita invece di restare a casa. 

CONSIGLIERE

VOTO

GIUDIZIO

EDMONDO ANGELACCIO

7,5

Propositivo e quasi mai fuori le righe ha presentato proposte costruttive. E’ stato lui a far istituire la webcam grazie alla quale tutti gli isernini hanno potuto e possono vedere in diretta il Consiglio Comunale.

ALFREDO D’AMBROSIO

6,5

Ampia sufficienza per l’ex senatore. Quando parla in Consiglio lo fa sempre a ragion veduta e carte alla mano, senza fronzoli e guardando sempre in faccia l’avversario politico di turno. Ha cercato di mettere più volte in difficoltà la maggioranza e il sindaco da politico navigato quale è.

ROSARIO CARDILE

S.V.

Non giudicabile. Non è quasi mai intervenuto nel dibattito politico.

ANGELO CUTONE

6,5

Nei primi anni di consiliatura si è sentito come un leone in gabbia, non potendosi esprimere al meglio per via della linea politica imposta dal Pdl. Un partito ben diverso da Aenne, in cui è cresciuto politicamente. Appena però è riuscito a sbarazzarsi della zavorra del Pdl e a rendersi indipendente e ha potuto esprimere le sue opinioni, la sua azione è diventata più efficace. Ne hanno tratto giovamento lui, il Consiglio e la città, perché ha presentato decine di interrogazioni e proposte molto interessanti.

RAIMONDO FABRIZIO

6

Avrebbe potuto e voluto dare di più in Consiglio comunale. Anche lui però ha dovuto seguire le direttive del suo partito e marciare con il freno a  mano tirato. A febbraio, però, anche la sua pazienza nei confronti dell’amministrazione è finita. Il caso del piano comunale antineve ha fatto emergere il vero Fabrizio, combattivo e mai domo.

DOMENICO CERRONE

6

Ha presentato molte proposte e anche interrogazioni. Anche lui, però ha dovuto fare i conti con la disciplina di partito e molte volte non è potuto intervenire come avrebbe voluto.
VINCENZO BUCCI

7

Se le strutture sportive in città funzionano lo si deve a lui. Da semplice consigliere ha fatto un gran lavoro. Giusto il premio datogli dal sindaco con l’assessorato allo sport. Inoltre, durante l’emergenza neve è stato operativo, rintracciabile e in stato di ‘allerta’ 24 ore su24. Hasempre sostenuto, inoltre, lealmente il sindaco.

COSTANTINO KNIAHYNICKI

SV

I suoi passaggi in assise seguono la frequenza di quelli della cometa di Halley.

CIRO CARDINALE

5

Interventi sporadici qua e là. Punto.
VALERIO DI LOLLO

SV

Non giudicabile. Non è quasi mai intervenuto nel dibattito politico.

SALVATORE GALEAZZO

6

Parte anche lui con il freno a mano tirato. Nella seconda parte della consiliatura, però, mette da parte tutte le questioni politiche, si sgancia da Progetto Molise e agisce da battitore libero con critiche pungenti e stimolanti anche nei confronti della maggioranza.
ENZO PONTARELLI

6

Memorabile la battaglia da lui condotta e vinta sul ‘disastro’ combinato dall’amministrazione sull’inversione del senso di marcia in via Latina.

ANTONIO POTENA

6,5

E’ l’anima critica per eccellenza all’interno del centrodestra. Con lui in Consiglio nulla è scontato. Migliaia da parte sua le critiche al sindaco e al suo modo di agire.

ANTONIO CARDILLO

6

Nella prima parte della consiliatura interviene sugli argomenti di più stretta rilevanza, limitando le critiche. Ma quando lo scorso febbraio Melogli e Castiello tentano di far passare come inefficaci i bollettini meteo e gli interventi della Protezione civile regionale sull’emergenza neve, anche lui sbotta: boccia senza appello l’amministrazione e si dissocia dalla maggioranza.

COSMO TEDESCHI SUB. FRANCO CAPONE

6

Tedeschi opera in maniera costruttiva e raramente attacca frontalmente gli avversari. Gli subentra dopo l’elezione in consiglio regionale Franco Capone, che da subito dimostra di essere un buon politico. Avrebbe meritato anche qualche chance in più per aspirare a diventare il candidato sindaco del centrosinistra.
GIUSEPPE PISANI

5.5

Di lui si ricordano solo l’impegno per i marciapiedi di San Lazzaro e per l’Adsl nelle borgate. Mica poco, considerando gli altri. Ma certo non basta per lasciare il segno.
ANTONIO LALLI

5+

Straordinarie le scenette in cui gli amici consiglieri gli fanno squillare il cellulare nel bel mezzo dei suoi interventi, costringendolo ad autentici equilibrismi tattili nel tentativo di spegnerlo.
PASQUALE DAMIANI

6+

Il primo giorno di consiliatura, a sorpresa, mette da parte la disciplina di partito e annuncia che farà le pulci al sindaco. Da quel giorno vigila, ma senza strafare.
RITA PILLA

5

Alcuni suoi interventi in difesa del sindaco sono da Libro Cuore. Ma altro non sovviene.
GIUSEPPE LOMBARDOZZI

6

Fedele solo a una bandiera, quella di Michele Iorio, nella seconda parte della legislatura diventa l’autentica spina nel fianco del sindaco, cui non perdona di averlo estromesso dalla giunta, in barba ai dettami del partito.
MARCELLO VENEZIALE

7,5

Quando parla lui, in molti dovrebbero prendere appunti. Da destra e soprattutto da sinistra. Peccato si siano presentati spesso all’appuntamento senza carta e penna. Pare non si ricandidi. La città lo rimpiangerà.
MICHELE ANTENUCCI

SV

Cinque anni di religioso silenzio.
GIUSEPPE DE LELLIS

SV

Vedi Antenucci. Ma lui, a tacere, ha cominciato solo dopo, subentrando a Dino Sassi.
GIOVANNI SASSI

6.5

A metà del guado, comincia a rompere le uova nel paniere pure lui. E sono guai, per il sindaco e la maggioranza. Tra i pochi a non essere stato gratificato con alcun incarico dai vertici del Pdl in questa legislatura, si toglie tanti “sassi” dalle scarpe.
GIOVANNI FANTOZZI

7

Dove serve mettere una pezza, c’è sempre. Doti di mediatore indiscusso, sa togliere le castagne dal fuoco alla maggioranza in più di un’occasione. Mezzo voto in meno per non essere riuscito a far passare la propria candidatura a sindaco. Con il suo percorso, avrebbe avuto tutte le carte in regola.
GIOVANNI FEVOLA

6

Il finto spinello in assise, nel 2007, per protestare contro l’aumento della dose personale di cannabis proposta dall’allora ministro Livia Turco, rappresenta un’immagine indelebile agli occhi dell’intera città. Fedele al sindaco e alla maggioranza, le canta e le suona un po’ a tutti, ma spesso esagera nei toni da “colonnello”.
DOMENICO TESTA

7

In apparenza imbrigliato nell’inedito ruolo di presidente del Consiglio comunale, ci mette poco a prendere le misure e a far capire chi dirige l’orchestra. Doti indiscusse di leader, ingaggia una battaglia da antologia con il sindaco sull’affaire stazione. Peccato non si ricandidi, passando il testimone al figlio Stefano. Un’eredità pesante, ma che il rampollo certamente saprà far fruttare.
MARIO LOMBARDI

5

Vedi Cardinale
LUCIANO SPOSATO

5-

Si limita all’ordinaria amministrazione in qualità di consigliere comunale di opposizione. Meglio nella passata consiliatura dove era diventato il punto di riferimento dell’opposizione, portando avanti importanti battaglie quali quelle relative all’auditorium e all’area di insediamento produttivo di Miranda. Da uno come lui è lecito aspettarsi di più.
MARIA TERESA D’ACHILLE

6,5

Può definirsi senza tema di smentita la consigliera comunale più ‘secchiona’ di Palazzo San Francesco. A ogni singolo Consiglio si è presentata puntualmente studiando tutte le carte espresse in migliaia di parole che, però, non hanno trovato ascolto nemmeno nelle fila dell’opposizione. Anche lei, al pari di Capone, avrebbe meritato maggior attenzione per ciò che riguarda il discorso di una candidatura a sindaco del centrosinistra.
MICHELANGELO PIETRANGELO

6,5

Un vero signore, in tutti i sensi. Stile garbato, disponibile verso tutti e sincero. Ha svolto nella prima amministrazione Melogli il ruolo di assessore alle politiche sociali con grande impegno. In questa ha svolto disciplinatamente il ruolo di consigliere. Ha annunciato di non volersi ricandidare. Chiusura con il ‘botto’ per lui.
ROBERTO DI PASQUALE

6

Di stima. Per la coerenza dimostrata nonostante abbia battuto il record di promesse ricevute e non mantenute dal suo partito di appartenenza in termini di incarichi.
QUINTILIANO CHIACCHIARI

5-

Sporadici interventi quà e là che non sono di certo passati alla storia.
GAETANO LOPREVITE

SV

Non giudicabile. Non è quasi mai intervenuto nel dibattito politico.
FRANCO MASTRONARDI

6–

Alcune assenze strategiche durante la trattazione di argomenti spinosissimi lasciano intendere come non condividesse. Ma che la vis polemica preferisce lasciarla nelle aule di tribunale.
MAURO DE TOMA

SV

Non giudicabile. Non è quasi mai intervenuto nel dibattito politico.
GINO DI SILVESTRO

7

Inizia la consiliatura in maniera defilata, ma con il passare del tempo manifesta tutto il proprio dissenso verso l’amministrazione Melogli e la gestione del Pdl. E appena ne ha l’occasione saluta tutti e si trasferisce ‘armi e bagagli’, oltretutto quando nessuno ci credeva, in Fli. In questo nuovo ruolo inizia una sua personale battaglia per denunciare tutto ciò che non va, con toni da vero moderato. Una scelta coraggiosa dunque, fatta in tempi non sospetti e che probabilmente gli darà ragione, perché alle prossime elezioni verrà presentata per la prima volta la lista di Fli e nascerà anche il terzo polo. Il tempo gli sta dando sempre più credito.
ANGELICA MORELLI

5,5

Agisce per lo più da “bodyguard” dell’assessore Iorio, vincendo il premio fedeltà. Il siparietto di circa un anno fa con Pietrangelo sarebbe da mandare in loop sulla webcam del Consiglio.
REMO CASTIELLO

6

Svolge disciplinatamente il suo ruolo da consigliere.
PASQUALINO DI TORE

5

Tenta di emulare il parente eccellente D’Ambrosio, ma non gli riesce. Meglio quando resta in disparte.
MIMMO IZZI (assessore in carica fino a giugno 2009)

7

Assessore nel centrosinistra, confermato nel ruolo dal centrodestra, si scolla dalla poltrona dopo essere stato eletto prima in Provincia e poi alla Regione. Il suo slogan, alle ultime elezioni, era “Io cambio”. Eppure è sempre lì, seduto ai posti di comando. Uomo per tutte le stagioni.
GIOVANCARMINE MANCINI(assessore e vicesindaco in carica fino a giugno 2009)

8

“Temerario, scomodo e ancora più libero”. Lo slogan che ha lanciato gli si addice perfettamente. Il prezzo che ha pagato, però, è stato altissimo, per non aver condiviso le scelte del Pdl alle elezioni provinciali del 2009. E tutto ciò nonostante fosse stato uno dei primi eletti alle Comunali del2007. Inquesti anni ha lottato da solo, contro tutto e tutti. Ora per lui è arrivata la grande occasione di riscattarsi contro chi evidentemente non aveva ben compreso con chi aveva a che fare. È stato Mancini, infatti, l’artefice insieme a Di Silvestro del terzo polo Isernino e alle elezioni saranno davvero…scintille!!! Il festival della Canzone Italiana d’autore rimarrà una delle idee più belle che ha lanciato nei due anni che ha amministrato in Comune, se non altro perché non gli hanno nemmeno lasciato il tempo di fare altre cose.
ROSA IORIO(assessore)

6+

Assolvendo ai suoi doveri si impegna molto, in particolare per le scuole. E fa della moderazione nei toni il suo cavallo di battaglia. Un appunto però è d’obbligo: si fida ciecamente di qualche collaboratore del quale, considerando che è candidata sindaco, farebbe molto meglio a disfarsi. Prima che sia troppo tardi.
RAFFAELE TEODORO(assessore)

6-

Ha svolto il ruolo di assessore diligentemente ma senza strafare.
PIERO SASSI(assessore)

8

Alla sua prima esperienza da assessore non ha deluso le aspettative. Ha fatto quadrare il bilancio, e ha messo in campo tante iniziative come il bike sharing e la costruzione di nuovi loculi con una formula innovativa che permetterà al Comune di non tirare fuori un euro. Peccato però che qualcun altro gli abbia messo i bastoni tra le ruote e si sia preso i meriti di queste iniziative. Lui, impassibile, ha fatto finta di nulla, da gran signore quale è.
ANTONIO SCUNCIO(assessore)

5.5

Assessore per due mandati, non ha lasciato segni indelebili a palazzo San Francesco.
CELESTINO VORIA(assessore)

8

Dieci anni assessore all’Urbanistica e mai un avviso di garanzia. Forse è l’unico, in Italia. Giù il cappello.
GABRIELE MELOGLI(sindaco)

6

Il risultato è la media dei due mandati: 8 nel primo, 4 nel secondo. Durante quest’ultimo promuove il suo braccio destro Castiello dirigente fin dal primo giorno, gli affida le chiavi della città, caccia Mancini dalla giunta per ordine dei partiti, poi stoppa Cerrone e Lombardozzi per ordine di se stesso. Riesce nell’impresa di sfiorare la sfiducia con la stessa frequenza con cui fa i complimenti alle signore e lascia alla città un’incognita incompiuta grande 30mila metri quadri: l’auditorium. Ai posteri l’ardua sentenza. Si candida alle regionali sperando di essere eletto con le sue famose massime in ‘latinorum’. Ma evidentemente non è stato capito e i voti chi sa a chi sono finiti….
GIULIO CASTIELLO(Dirigente)

5-

Si candida con i Socialisti e i cittadini lo “trombano”. Poi il sindaco lo promuove, “trombando” lui i cittadini. Dirigente multiuso e tuttofare, preso dalla foga talvolta si sostituisce anche al primo cittadino e a qualche assessore. Dimentica troppo spesso di non essere  un politico, ma un tecnico, macchiando la sua gestione con una conferenza stampa sull’emergenza neve dove il linguaggio adoperato ricorda i film di Alvaro Vitali, con tanto di bollino rosso di divieto ai minori. Efficace come Bertolaso, scontroso peggio di Brunetta, il suo futuro sembra essere quello di dirigere l’ufficio tecnico al posto di Di Lonardo. Pegno da pagare, un’altra candidatura.
AGAPITODI LONARDO(Dirigente)

10

Il settore Lavori Pubblici con lui è in ottime mani. Un garanzia. Peccato che qualcuno non lo abbia capito e stia pensando di sostituirlo con qualche altro dirigente.
MICHELINO GIORDANO(Segretario comunale fino ad Agosto 2011)

10

Segretario comunale senza se e senza ma. Un galantuomo di altri tempi, ha saputo con grande esperienza e competenza gestire tutta la parte amministrativa e burocratica dell’ente. Se in Comune ci fossero amministratori e funzionari della sua levatura Palazzo San Francesco sarebbe davvero una macchina perfetta.



mikeante

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