Ore 01:15:41. L’integrazione dei rom come soluzione a un annoso problema cittadino, e non come mero assistenzialismo. Questo il tema dell’incontro organizzato oggi pomeriggio alle18.30 invia Veneziale dal candidato sindaco indipendente Giovanni D’Uva con la comunità rom di Isernia. L’ingegnere sarà accompagnato dal candidato consigliere Leonardo Morelli, ausiliario presso il reparto di Emodialisi dell’ospedale pentro nonché referente dell’associazione Sassarè Lamè, che svolge attività di prevenzione e di lotta all’esclusione, al razzismo, alla xenofobia, all’intolleranza, al disagio e all’emarginazione dei rom. “Ho intenzione di confrontarmi con i rom – ha spiegato l’ex assessore regionale – non per offrire loro l’aiuto dell’aspirante sindaco della città, bensì per risolvere un problema della città stessa. La soluzione di una serie di annose problematiche che affliggono questa comunità sarà a vantaggio dell’intero capoluogo, e non semplicemente dei rom”. Il reale destinatario di quest’azione politica, insomma, altri non è che la città di Isernia. Dove l’integrazione “deve diventare un obiettivo all’ordine del giorno di tutti gli isernini, ancor più degli stessi rom”, ha esordito Morelli. Le sue parole sono state pienamente condivise da D’Uva. Morelli ha poi rinnovato l’invito, come già fatto in precedenza, anche a mezzo stampa, da qualche altro esponente della comunità rom, “a non vendere il proprio voto al miglior offerente insieme alla propria dignità. Perché l’occasione prospettata dal popolo rom al candidato sindaco Gianni D’Uva è irrinunciabile. Lui è stato l’unico ad accettare che noi gli offrissimo una prospettiva diversa, non più basata sul semplice assistenzialismo ma su una reale integrazione, finora mai veramente raggiunta. Nessuno come lui sembra aver compreso che questo problema va risolto dall’interno, non dall’esterno”. E per farlo, ha aggiunto il candidato sindaco, “non c’è altra possibilità che quella di rivolgersi alla parte ‘valida’ della comunità rom, per noi rappresentata a perfezione da Leonardo, che si è inserito appieno nella realtà di Isernia”. Per favorire l’integrazione, in pratica, occorre battere su due tasti. Primo: incentivare l’accesso all’istruzione dei ragazzi rom, permettendo così che gli stessi apprendano per bene le regole della convivenza civile. Secondo: sostenere l’accesso della minoranza di etnia rom alla formazione professionale, in moda da renderla capace di svolgere un lavoro ed evitare che formi una zona grigia della società, costituendo un problema per la società stessa. Un esempio: il fenomeno del taccheggio nei supermercati. Un problema molto sentito, a Isernia, ma che non può essere risolto, secondo D’Uva, con la sola repressione, “perché finora non ci si è mai riusciti, dunque non basta”. D’Uva e Morelli, si badi, sono convinti che anche piaghe sociali come l’usura e la droga siano risolvibili. Ma sempre in maniera endogena, agendo dall’interno. Di qui l’importanza di prevedere nel programma elettorale un progetto quale l’apertura di un centro di aggregazione socio-culturale, che permetta l’adozione di politiche di integrazione socio-economica e di valorizzazione della cultura, delle tradizioni e dell’arte rom. “Ma senza creare un ghetto che ne isoli l’etnia dal resto della comunità pentra – ha concluso il candidato sindaco – bensì favorendo l’inserimento sociale e le frequentazioni dei rom con gli altri cittadini isernini, superando così ogni discriminazione e colmando le distanze venutesi a creare nel tempo”.