Una rivoluzione legale nel segno del cambiamento, quella auspicata da Carlo Taormina, avvocato di fama internazionale ed ex parlamentare, oggi presidente del movimento ‘Lega Italia’, giunto ieri a Isernia per sostenere la candidatura a sindaco di Gianni D’Uva. Il principe del Foro ha definito D’Uva l’uomo che “riporterà l’etica nella politica”. E. l’ingegnere, visibilmente emozionato, ha ricambiato le parole dell’uomo con il quale contribuì a fondare, nel 1996, al Nuova Dc, presentandolo alla platea come l’uomo che, politicamente, gli ha insegnato tutto ciò che non aveva potuto il suo primo e indiscusso maestro: il padre Giustino, amatissimo presidente della Regione, scomparso prematuramente. Accanto a Taormina, il coordinatore per il Centro-Sud di Lega Italia, Santo Santaniello, la referente molisana del movimento Maria Luisa Rossi, candidata nella lista di D’Uva, e la figlia dell’aspirante sindaco, studentessa di Girusprudenza, che ha aperto il dibattito con un eccellente intervento sul principio di legalità. Taormina, nel suo intervento sul rapporto tra politica e legalità, ha auspicato una rivoluzione proprio a partire da Isernia, che “può essere un laboratorio politico da cui far nascere un messaggio nuovo. La logica della lista civica è di straordinario interesse – ha esordito – e non è un caso se il sottotitolo di Lega Italia è ‘la lista civica degli italiani’. Dal punto di vista del rapporto tra legalità e politica in Italia sono accadute le peggiori cose, e non parlo solo di Tangentopoli. Non credo che tutti gli accadimenti con cui ci siamo confrontati da vent’anni siano diversi, se non peggiori di quelli del passato. Si è perso il senso del limite tra moralità e immoralità, quando l’etica della politica viene prima ancora della legalità politica. Queste situazioni richiamano esigenze di rigidità delle norme, ma il governo Monti fa cose improbabili e sproporzionate in tema di tasse, con Napolitano che non è sensibile su questi temi”. Qui sta il punto, secondo Taormina: perché “noi assistiamo impassibili a questa situazione, giorno per giorno, annaspando in una recessione invivibile. Tutto ciò – ha tuonato – non è forse un’illegalità violenta, a tutti gli effetti? Per questo occorre una rivoluzione legale. Beppe Grillo qualcosa di buono dice, ma la sua è solo protesta, purtroppo manca il momento della proposta. Ma la protesta – ha continuato tra gli applausi scroscianti dei presenti – la dobbiamo fare noi, non solo Grillo. Cominciando da qui. Da Isernia”. Con D’Uva sindaco.