
Legge di stabilità, il coordinatore provinciale dell’Idv Antonio Monaco “sbalordito” dalle anticipazioni del Governo Monti sulla legge che a breve andrà all’esame del Parlamento. “Non c’è un segnale che va nella direzione della crescita – dichiara l’esponente dipietrista – dell’occupazione, dello sviluppo, della ricerca. Solo tasse. Siamo di fronte ad un ennesimo caso di arroganza fiscale, a scapito dei più deboli, con lo scopo di recuperare 2 miliardi di euro. Altri oneri fiscali a carico delle famiglie.Uno Stato che rinnega le sue stesse norme, come la carta fondamentale dello statuto dei diritti dei contribuenti, tradita da una norma retroattiva. Il Governo tenta di illuderci buttando fumo negli occhi. Promette la riduzione delle due prime aliquote irpef dal 23% al 22% e dal 27% al 26%. e abbatte la scure sulle detrazioni di imposta a danno di milioni di contribuenti e prevede anche un aumento delle aliquote IVA, di un punto dal 10 all’11% e dal 21 al 22%, con le conseguenti contrazioni dei consumi che da sempre hanno contraddistinto queste manovre. Ma la cosa gravissima – continua Monaco – è che Monti metterà mani alle detrazioni di imposta per i redditi superiori a 15mila euro, prevedendo un tetto massimo di 3mila euro alle detrazioni spettanti con una franchigia di 250 euro per ogni categoria di oneri. Il Governo vuol far credere di darci qualcosa allungando una piccola mano, ma contestualmente infila nelle nostre tasche uno spaventoso tentacolo a dieci mani a succhiare e prelevare altro denaro. I tagli alle detrazioni avranno effetto retroattivo in deroga allo statuto del contribuente perché le riduzioni decorreranno dal 1 gennaio 2012, mentre la riduzione delle aliquote Irpef andrebbe in vigore dal 2013 (e quindi i contribuenti ne beneficeranno nell’anno 2014, quando presenteranno la dichiarazione dei redditi per il 2013). Monti ci chiama a pagare da subito con la riduzione delle detrazioni, poi ci dice di aspettare il 2014 con la speranza che le parole date vengano mantenute. Una cosa è certa, che questi interventi fanno parte di un pacchetto che non aiuta a rilanciare i consumi delle famiglie, anzi produrrà un effetto contrario. Né può convincere l’illusionismo di Monti che pare voglia tutelare i redditi al di sotto dei 15mila euro. Non è proprio così, perché questi redditi generalmente già beneficiano di un totale azzeramento delle imposte per detrazioni per lavoro dipendente o carichi di famiglia. Questa ennesima manovra – spiega Monaco – è forse più pesante delle altre, di una gravità assoluta perché lascia ancora intatti i grandi patrimoni e va a cercare risorse presso milioni di piccoli contribuenti italiani. Saranno circa 15 milioni i contribuenti interessati da questa stangata. Da non dimenticare tante altre iniquità previste dalla legge di stabilità, come ad esempio l’aumento dell’IVA per le prestazioni socio-assistenziali, dal 4 al 10%, che graverà sui servizi sociali e sugli anziani (ad esempio, su una retta di una casa di riposo di mille euro mensili graverà per ben 60 euro cioè 720 euro l’anno, per non parlare della abolizione di taluni sistemi di forfettizzazione del reddito delle società agricole, un settore che meriterebbe una diversa attenzione piuttosto che una forte penalizzazione e per finire alla tassazione delle rendite di invalidità”. Per Monti, secondo il coordinatore provinciale Idv, “bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti. Questa è la politica del Governo Monti! Bastonare sempre e comunque i più deboli. Meno male che in Parlamento abbiamo l’Italia dei Valori che finora ha fatto una dura opposizione al Governo Monti. Questa opposizione deve essere ancora più dura nei confronti di questa ennesima manovra, meglio dire batosta per gli italiani onesti, quelli che ogni giorno tirano la carretta con estreme difficoltà. Sono certo – conclude l’esponente Idv – che l’Italia dei Valori, come di consueto fare sentire la voce di milioni di italiani stanchi di questa austerity che colpisce sempre gli stessi e forse è veramente giunto il momento della mobilitazione di piazza”.