
La Polizia provinciale di Isernia ha sequestrato, nel corso di alcuni controlli notturni, un richiamo acustico elettromagnetico per la caccia alle quaglie. L’apparecchio, perfettamente funzionante, e collegato a un amplificatore del suono è stato ritrovato in un terreno situato nel territorio del Comune di Colli a Volturno. Il dispositivo era stato posizionato a terra e inserito all’interno di un contenitore in plastica. Era stato, inoltre, nascosto all’interno della vegetazione e posto dietro un masso. L’altoparlante era stato, invece, situato su una pianta e collegato al dispositivo principale mediante un filo elettrico. Gli agenti, prima di rimuovere tutta l’apparecchiatura, sono rimasti sul posto per alcune ore al fine di identificare le persone che l’avevano installata. Tuttavia, non è stato possibile individuare i responsabili. Pertanto, gli agenti hanno rimosso e sequestrata tutta l’apparecchiatura, procedendo alla comunicazione della notizia di reato alla competente Autorità giudiziaria. L’utilizzo del richiamo sequestrato, infatti, è vietato ai fini venatori dall’articolo 21 comma 1, lettera R della legge 157/92 inerente la protezione della fauna selvatica omeoterma e il prelievo venatorio. La Polizia Provinciale di Isernia coglie l’occasione, inoltre, per ricordare un’importante norma sulla sicurezza contenuta nel calendario venatorio 2012-2013, approvato dalla Giunta regionale del Molise con la delibera numero 461 del 2012. All’articolo 5 del calendario venatorio, infatti, viene sottolineato che “allo scopo di tutelare la propria e l’altrui incolumità, durante il periodo di apertura della caccia al cinghiale, è obbligatorio che tutti i cacciatori indossino un capo di abbigliamento ad elevata visibilità che copra completamente il busto (gilet, casacca, pettorina, giacconi, ecc.). Tale obbligo si estende a tutti coloro che, durante la stagione venatoria al cinghiale in corso, si apprestano ad effettuare attività sportive e ludico-ricreative (cercatori di funghi, cercatori di tartufi, ecc.) all’interno di aree ove sia consentita l’attività venatoria”. (Fonte: Provincia di Isernia)