Si torna al voto. Il ministro Cancellieri avrà anche fatto una gaffe, in totale buona fede, ma ci aveva preso: in Molise si torna al voto. La V sezione del Consiglio di Stato, poco prima delle 13, ha confermato il verdetto del Tar Molise del 17 maggio scorso: le Regionali del 2011 sono state annullate. Vittoria su tutta la linea, dunque, per Paolo di Laura Frattura, che da subito aveva lamentato una serie di illegittimità. Le elezioni regionali in Molise si tennero a ottobre del 2011 e assegnarono la vittoria al centrodestra. A risultare eletto per la terza volta fu il governatore uscente Michele Iorio. Nel ricorso al Tar, firmato da otto cittadini elettori del centrosinistra che denunciava vizi di legittimità nella sottoscrizione delle liste elettorali, si evidenziava come sarebbero stati 36.607 i voti raccolti da chi non poteva essere votato. Quindi la vittoria di Michele Iorio sull’avversario del centrosinistra Paolo di Laura Frattura (per 948 voti di scarto) non sarebbe stata legittima. Secondo il Tar sarebbero stati illegittimamente ammessi alla competizione elettorale: la lista provinciale Molise Civile, 16 candidati di Progetto Molise, 6 dell’Udc, 7 di Grande sud e il consigliere regionale Nico Romagnuolo. E in ultimo, non era legittimato a partecipare (per vizi di forma nella raccolta delle firme) nemmeno il listino del governatore. Ora il Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio per questa vicenda, ha finalmente deciso dopo due settimane dall’udienza del 16 ottobre scorso. Frattura, intorno alle 13, esulta su Facebook. Poi, dai microfoni di Telemolise, rilancia le Primarie e punta dritto alla leadership, ringalluzzito da una sentenza che mette fine a dieci anni di governo di centrodestra targato Michele Iorio. I giudici di palazzo Spada (Stefano Baccarini, presidente; i consiglieri Francesco Caringella, Carlo Saltelli e Manfredo Atzeni e Nicola Gaviano, consigliere ed estensore), in particolare, hanno sposato in pieno la linea dello studio legale Di Pardo, che ha assistito Frattura. Sulla sentenza, infatti, si legge a proposito dell’Udc e di Molise Civile che “l’eliminazione ex post di una lista da una competizione elettorale determina un’insuperabile impossibilità di stabilire a chi quei voti sarebbero andati. Non essendoci più la lista (indebitamente ammessa) che tali voti aveva raccolto, il comportamento dei suoi elettori sarebbe sicuramente cambiato, ma non si può accertare in che modo, essendo dato di ragionare solo su mere ipotesi”. Per quanto riguarda invece la questine Romagnuolo, la sentenza ha riformato quanto deciso dal Tar definendo i vizi formali inerenti all’autentica della candidatura comunque superabili. Ora toccherà fissare la data delle elezioni: come detto a caldo dal presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, sono auspicabili “tempi brevi”.
Pubblicato alle ore 14:22:09