Tufo Colonoco, dai rifiuti l'energia pulita

Gli alunni dello Scientifico in visita nell’impianto di selezione dei rifiuti solidi urbani di Tufo Colonoco

Una visita guidata per osservare da vicino il ciclo dei rifiuti. E’ quanto organizzato dal Liceo Scientifico di Isernia ‘Majorana’ lo scorso 26 ottobre, quando le classi II E e II F dell’istituto sono state condotte presso l’impianto di selezione dei rifiuti solidi urbani Tufo Colonoco, gestito dall’impresa Valerio. L’iniziativa, fortemente voluta dal dirigente scolastico Eugenio Silvestre per sensibilizzare i giovani sulle tematiche ambientali, in particolare la raccolta differenziata, ha visto gli alunni – accompagnati dalle docenti Rosalba Martina, Maria Antonietta Celli e Angela Perpetua – visitare ogni angolo di un impianto di grande complessità e modernità, di cui poco si conosce ma che rappresenta un autentico gioiello del settore. All’interno della discarica è stato mostrato ai ragazzo come i rifiuti arrivino sui camion e vengano pesati, per poi entrare all’interno dei capannoni – una volta fatta l’accettazione  e la verifica del formulario di identificazione dei rifiuti stessi – e scaricati in un’area ad hoc, dove una gru li carica di nuovo e li fa finire in un trituratore, che li rende omogenei. A questo punto passano all’interno di un’attrezzatura chiamata ‘vaglio’, che separa la parte secca dei rifiuti da quella organica. Quest’ultima finisce in un cassone, mentre la parte secca passa su un nastro dove una macchina deferrizzatrice ne elimina le componenti ferrose. Dopo avviene il passaggio in un ulteriore macchinario che separa i residui di umido dalla parte secca, la quale passa attraverso un raffinatore da cui, infine, viene fuori il famoso Cdr, il combustibile derivato da rifiuti. La parte separata, invece, costituisce il materiale da cui viene recuperata la plastica. “Gli studenti hanno potuto assistere – ha spiegato la professoressa Martina – non solo alla separazione dei materiali conferiti in discarica, ma anche all’ulteriore recupero di plastica, carta e metalli  dall’indifferenziata e infine alla captazione e produzione del biogas, che si genera spontaneamente nelle discariche e da cui si produce energia elettrica”. L’eliminazione dei biogas prodotti avviene attraverso un impianto di cogenerazione, alimentato dagli stessi, che produce appunto energia elettrica immessa in rete. Dal marzo 2010, inoltre, presso l’impianto di Tufo Colonoco è entrato in funzione un impianto fotovoltaico da 1 Megawatt, che produce energia elettrica in forma ‘diretta’. Prima della sua installazione, l’energia veniva invece generata, in modo non misurabile, dal gruppo elettrogeno in dotazione. “Gli studenti che hanno avuto modo di visitare il sito –  ha aggiunto la professoressa Martina – sono apparsi molto soddisfatti e interessati all’argomento”. Numerose, infatti, le domande che sono state poste ai dirigenti della ditta  ‘Smaltimenti Sud’, che gestisce la discarica operando in convenzione con il consorzio provinciale per il trattamento dei rifiuti Copris. L’iniziativa, spiega ancora la docente di Scienze, si inserisce nell’ambito di un ampio progetto denominato ‘Ri-Fiuto con il cuore’, programmato prima che tra i docenti del Majorana scattasse lo stato di agitazione che ha sospeso tutte le attività extracurriculari, comprese le visite guidate. All’interno del progetto medesimo è prevista anche una collaborazione con la ‘Smaltimenti Sud’, che ha fornito al Liceo Scientifico pentro una serie di campane per la raccolta differenziata, collocate all’esterno dell’istituto, e alcuni contenitori per le classi. Il materiale gettato all’interno, alla fine dell’anno scolastico, sarà pesato e conferito presso l’Ecopunto di contrada Le Piane: le classi del ‘Majorana’, infatti, hanno già aperto una tessera con l’impresa Valerio mediante la quale il gestore incentiva la raccolta differenziata dei cittadini attraverso un corrispettivo in denaro a seconda della quantità di rifiuti conferiti. I proventi che l’istituto superiore riuscirà ad ottenere saranno devoluti in beneficenza alle associazioni no-profit. “Tutte queste iniziative – ha affermato la Martina – serviranno non solo a sensibilizzare i ragazzi, ma a far sì che gli studenti stessi,  a loro volta, stimolino le proprie famiglie a fare la raccolta differenziata. Quest’anno sarà, per così dire, di rodaggio, ma puntiamo a far sì che anche a Isernia la pratica diventi diffusa. E’ una questione etica e culturale: con qualche minuto di tempo in più, possiamo fare tanto per diminuire lo spreco e produrre energia. Un antico motto Masai – ha concluso – diceva che rispettare la Terra non è prendersi cura di ciò che ci viene lasciato dai nostri genitori, ma di ciò che lasceremo in eredità ai nostri figli”.