Avrebbe lavorato fino alle 21 di giovedì. Per lasciare tutto pronto, e mettere a tacere le critiche che lo volevano autore di una grande incompiuta. L’ex commissario prefettizio del Comune di Isernia, Annunziato Vardè, ha fatto ritorno a Isernia lo scorso 8 novembre. E ha approvato, come si evince dalla delibera n. 84 pubblicata solo ieri sul sito web del Municipio, lo schema di bilancio 2012. Ad accorgersi della stranezza, il consigliere del Pd Carlo Veneziale, che dalle colonne del gruppo Facebook ‘Ugo De Vivo sindaco per Isernia 2012’, scrive testualmente: “Colpo di scena! Il dottor Vardè torna a Isernia l’otto novembre, lavora fino alle 21 ed approva lo schema di bilancio 2012 (per il momento solo con i poteri della Giunta)”. Sempre Veneziale spiega ancora dalle colonne del social network che “il processo di approvazione si divide in due fasi: lo schema (in Giunta) e il bilancio (in Consiglio). Per il momento è stata effettuata la prima fase. La cosa strana è che dopo 8 giorni di notizie relative alla mancata predisposizione dell’atto e alla partenza definitiva del commissario passato ad altro incarico, quest’ultimo torni per farlo”. Ma tant’è. Vardè, seppure a scoppio ritardato, ha portato a termine il suo dovere fino in fondo. Senza riuscire ad evitare, come promesso fin dal suo arrivo, l’aumento delle tasse, anche se a discapito soltanto di alcune categorie di reddito più agiate. L’ex commissario, nei giorni precedenti alla delibera 84, aveva annunciato come sarebbe stato il bilancio, ma al tempo stesso aveva detto che non era stato ancora formalizzato. Il funzionario di governo, però, aveva predisposto tutti gli atti: Patto di stabilità 2012 rispettato, bilancio chiuso in pareggio, nessun aumento dell’Imu sulla prima casa, rincaro delle aliquote sulla seconda abitazione dal 7,6 al 10,6 per mille. Per quanto concerne l’Irpef, inoltre, il commissario prefettizio ha disposto un lieve ritocco verso l’alto, fino allo 0,7 per cento, circa 30 euro per i contribuenti che presentano un reddito annuo di 15mila euro. Insomma. una mini manovra, finalizzata a far quadrare il bilancio e, al contempo, a far fronte al taglio dei trasferimenti statali (si parla del 3 per cento di risorse in meno), derivante proprio dal presunto sforamento del Patto di stabilità 2010 e 2011. Singolare, tuttavia, che l’approvazione sia avvenuta quasi a tempo scaduto, visto che tredici ore dopo, alle 10.30 circa del 9 novembre scorso, il Tar Molise ha depositato la sentenza che ha rimesso in sella il sindaco De Vivo a Palazzo San Francesco. Meglio tardi che mai, in ogni caso. Ora toccherà al Consiglio comunale approvare quanto lasciato in eredità dal commissario. Per quanti volessero leggere la delibera n. 84 nel suo contenuto integrale: http://egov.hseweb.it/isernia/de/at_p_delib_dettag.php?x=e3db8aa0e1b8356be5266e0e2ff6faac&ATPRSER=22535&pag=&ATPRTIP=&ATPRNUD=&anno_delibere=&delibera_dal=&delibera_al=&ATPRGDE=&ATPRCAS=&ATPRCUF=
Pubblicato alle ore 11:14:57