Lui quella firma, sul bilancio, non l’ha messa mai. Perché a Isernia, giovedì 8 novembre, non si è mai sognato di tornare. Altro che blitz: Annunziato Vardè, neo prefetto di Ragusa ed ex commissario prefettizio del Comune di Isernia, avrebbe disconosciuto la paternità della delibera n. 84 dell’8 novembre, spuntata domenica scorsa sul sito del Comune di Isernia con grande sorpresa di tutti. Il funzionario di governo infatti, pur avendo predisposto tutti gli atti del bilancio di previsione, non l’aveva affatto approvato. Ma lasciato in eredità al suo successore, il sindaco Ugo De Vivo, cui il Tar Molise ha riconsegnato la fascia tricolore venerdì 9 novembre, cinque mesi dopo le dimissioni di massa del centrodestra. Era dunque apparso quantomeno insolito che Vardè fosse tornato nel capoluogo pentro, dopo pochi giorni dal suo insediamento in Sicilia, per portare a termine quanto avviato ma lasciato incompiuto. Come si spiega allora l’approvazione dello schema di bilancio di previsione 2012, del bilancio pluriennale 2012-2014 e della relazione previsionale e programmatica a suo nome? La risposta la fornisce l’ufficio stampa del Comune di Isernia, con un comunicato che merita di essere riportato integralmente: “Al fine di chiarire alcune notizie riportate oggi dalla stampa, si precisa che la delibera n. 84 dell’8 novembre scorso non è stata adottata dal dottor Annunziato Vardè bensì dal sub commissario vicario, dottoressa Giovanna Lombardi, che ha agito con i poteri del commissario straordinario, assente in quanto tenuto ad esercitare le funzioni di prefetto della provincia di Ragusa. Ciò risulta inequivocabilmente dall’originale dell’atto deliberativo benché, a causa di temporanee difficoltà di inserimento dei dati attraverso il software telematico, la copia della deliberazione pubblicata sul sito web comunale appaia conforme solo nei contenuti interni e non già nella prima e nell’ultima pagina del documento. Nelle prossime ore, i tecnici informatici provvederanno a sanare l’involontaria anomalia”. Per quanti non avessero avuto modo di leggere la delibera pubblicata nella stesura errata per “un’involontaria anomalia”, e che ora è stata rimossa dal sito dell’ente, la prima e l’ultima pagina del documento sono quelli che recavano l’intestazione e la firma a nome di Vardè. Il quale, invece, della delibera 84 non sapeva proprio nulla. Ciò non vuol dire, si badi, che ne avrebbe disconosciuto il contenuto. Del resto, gli atti li aveva preparati lui: Patto di stabilità 2012 rispettato, bilancio chiuso in pareggio, nessun aumento dell’Imu sulla prima casa, rincaro delle aliquote sulla seconda abitazione dal 7,6 al 10,6 per mille, l’Irpef, aumentata fino allo 0,7 per cento, pari a circa 30 euro per i contribuenti che presentano un reddito annuo di 15mila euro. Ma significa che comunque, quella firma, non gli apparteneva ed è stata messa, per sbaglio, a sua insaputa. Com’è possibile che dal Comune si siano sbagliati in questo modo? Eppure, la fretta di far tacere le voci critiche che vedevano i commissari lasciare il Comune senza aver approvato il bilancio 2012 aveva indotto l’ente a pubblicare la delibera a firma di Vardè di domenica mattina. E c’è di più: persino l’ufficio stampa ha fatto gli straordinari, funzionando di domenica e inviando una nota stampa in cui si diceva che “a rettifica di quanto erroneamente riportato in questi giorni dagli organi d’informazione, il sub commissario vicario del Comune di Isernia, dottoressa Giovanna Lombardi, rende noto che, con deliberazione n. 84 dello scorso 8 novembre, è stato approvato lo schema di bilancio di previsione 2012 del bilancio pluriennale 2012-2014”. Nel comunicato, almeno, Vardè non viene nominato. Ma tra una rettifica e l’altra, da Palazzo San Francesco, si rischia di alimentare dubbi quando non se ne sente affatto alcun bisogno.
Pubblicato alle ore 17:28:00