HomeSenza categoriaDe Vivo ingrana la marcia: Consiglio comunale il 24. E si va...

De Vivo ingrana la marcia: Consiglio comunale il 24. E si va verso le surroghe

La sede del Comune di Isernia

di Pasquale Bartolomeo

 Ingrana la quarta e parte, veloce, come un treno. La nuova era De Vivo scatterà sabato prossimo, 24 novembre. Il sindaco, dopo una riunione con i consiglieri e alcuni stretti collaboratori, avrebbe preso la sua decisione: restituire alla città, il più presto possibile, l’amministrazione legittimamente eletta dagli isernini. Il primo cittadino, dunque, procederà alle convocazione dell’assise civica lunedì mattina, facendo partire gli avvisi all’indirizzo dei consiglieri comunali. Ed è qui la clamorosa novità. Perché De Vivo avrebbe deciso di convocare i 17 primi non eletti. Ma in qualità di supplenti, ai fini del mantenimento del numero legale. Sarà poi il Consiglio comunale, così riunito, a decidere se far scattare o meno le eventuali surroghe. A scegliere, in tal modo, se buttare a mare o meno i 17 dimissionari che hanno visto vanificata dal Tar l’azione di far sciogliere anzitempo il Consiglio con il conseguente commissariamento. Nella seduta di sabato 24, in prima convocazione, si procederà dunque alla convalida degli eletti. Ma per le surroghe, a quanto pare, bisognerà aspettare la seduta successiva del consesso, in seconda convocazione. Ciò, in base a una sentenza del Consiglio di Stato che impedirebbe di procedere in tal senso già dalla prima riunione. Gli effetti di tale decisione si annunciano semplicemente devastanti, tali da provocare una spaccatura storica nel centrodestra. I ‘trombati’, infatti, diverrebbero padroni del destino di personaggi del calibro di Gianni Fantozzi (primo eletto della città) o Rosa Iorio, candidato sindaco e sorella del governatore. Mentre il sindaco uscirebbe alla grande dall’impasse e supererebbe l’ostacolo insito, almeno in apparenza nella sentenza dei giudici amministrativi: se convocare i 17 dimissionari per procedere alla convalida degli eletti avrebbe comportato il rischio che le dimissioni di massa (invalidate dal Tar perché avvenute prima della convalida) diventassero efficaci una volta seguita la corretta procedura e provocando stavolta l’effetto di sciogliere l’assise, meglio convocare allora le seconde linee. Ma in qualità di supplenti, si badi, non già di consiglieri aventi già pieno titolo. Saranno loro a scrivere la parola fine sulla tribolata vicenda della corretta composizione del Consiglio. Ed è facile credere che i primi non eletti non ci penseranno più di tanto ad affondare i 17 colleghi di partito più votati, alla faccia del fair play politico. I quali, però, farebbero certamente ricorso al Consiglio di Stato. Ma a quanto pare, De Vivo e il suo staff si sentirebbero in una botte di ferro. Le dimissioni, ex articolo 38 del Testo unico degli enti locali, sono atti irrevocabili che non necessitano di presa d’atto. Dunque, seppure non valide per determinare lo scioglimento dell’assise, sono efficaci singolarmente. Una certezza che avrebbe spinto il sindaco a premere deciso sull’acceleratore e a mettere fine alla vacatio amministrativa che sta attanagliando Isernia da troppo tempo. Ma allora l’incognita della sospensiva che potrebbe essere concessa dal Consiglio di Stato, adito dal ministero dell’Interno per chiedere l’annullamento della decisione del Tar che rimesso in sella l’avvocato De Vivo? Anche qui c’è un’importante novità. Il ricorso in questione, infatti, non è stato ancora notificato al sindaco, parte interessata nel giudizio. Il deposito del ricorso, inoltre, avviene, di norma, entro 30 giorni. Dunque, i tempi potrebbero essere più lunghi di quanto detto in questi giorni anche da fonti accreditate della prefettura isernina. Sena contare che – come ipotizzato dall’esponente del Pd Alberto Gentile – non è affatto scontato che l’appello sia ammissibile. Il ministero, insomma, potrebbe mancare dell’interesse legittimo, non ricevendo nessun danno dal reinsediamento del sindaco al Comune di Isernia. Tale convincimento avrebbe trovato ulteriori sostenitori, nel centrosinistra. Dunque, De Vivo ci prova. Perché, del resto, lui di vittorie ne ha già masse a segno due: la prima, tra la gente, che lo ha incoronato sindaco di Isernia facendogli stravincere il ballottaggio del 21 maggio. La seconda, nelle aule di tribunale, convincendo il Tar Molise della bontà del ricorso che ha invalidato le dimissioni di massa dei 17 consiglieri del centrodestra che avevano fatto sciogliere anzitempo l’assise e provocato il commissariamento. Appuntamento il 24 novembre: sarà un Consiglio imperdibile, vada come vada.

Pubblicato alle ore 23:08:53

Più letti

Tra conservazione e innovazione: via libera al finanziamento per 19 manifestazioni...

La Giunta regionale ha approvato il progetto Molise Roots CAMPOBASSO. Eventi da valorizzare, salvaguardare e promuovere: con apposita delibera la Giunta regionale ha approvato il...
spot_img
spot_img
spot_img