La soluzione al ‘caso’ Isernia è affidata ad un esperto amministrativista: un luminare, docente a Milano. Questa l’ultima novità circa le sorti dell’amministrazione di Palazzo San Francesco, fornita proprio dal sindaco rimesso in sella dal Tar, Ugo De Vivo. Quest’ultimo, per dirimere l’intricata questione relativa alle surroghe, ha deciso di chiedere un parere ad un autorevole giurista, atteso per giovedì sera al massimo. Una procedura, le cui spese saranno totalmente a suo carico, dettata – come spiega egli stesso – dalla necessità di restituire ad Isernia una macchina amministrativa funzionante, “nell’esclusivo interesse della comunità e nel rispetto dei consiglieri, dimissionari o surrogandi che siano”. Insomma, il sindaco intende procedere nel rispetto della legge. Ed intende seguire perfettamente i dettami dell’ormai famigerata sentenza del Tar. Un pronunciamento che ha generato le interpretazioni più disparate. Con ciascuna delle parti in coinvolte – dimissionari e non – pronta ad impugnare qualsivoglia provvedimento. Ed ecco che, in tale situazione, “un mero atto formale, come quello della convocazione del consiglio comunale – afferma De Vivo – diviene una decisione politica, adottata in favore di una parte o di un’altra”. Destinata ad avere, in ogni caso, conseguenze negative. “I ricorsi – aggiunge il sindaco – produrrebbero comunque un’ulteriore paralisi della vita amministrativa di questa città. Dunque, spero che grazie all’apporto di un esperto si giunga ad una soluzione ‘terza’, tale anche da rasserenare il clima politico”. Di qui una precisazione piccata. O meglio una ‘stoccata’ al pidiellino Raffaele Teodoro. “Colui che dice che mi devo dimettere si è dimesso l’11 giugno. Poi si è opposto al nostro ricorso e ha annunciato appello in Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar. Io non posso condividere una strada sfascista di questo genere. E ritengo occorra agire con senso di responsabilità”. Intanto, si trova maggiore chiarezza sull’iter burocratico relativo alla notifica del verdetto dei giudici amministrativi. Questo, infatti, dovrebbe raggiungere entro domani la Prefettura di Isernia, dal momento che, ormai da giorni, è nelle mani dell’Avvocatura di Stato. Nel momento in cui la notifica sarà all’attenzione di Filippo Piritore, sarà possibile procedere al passaggio di consegne tra il sub commissario Giovanna Lombardi e il sindaco eletto, previa verifica straordinaria di cassa. Ed ecco che al Prefetto, domani, sarà recapitata una missiva a firma dei consiglieri ricorrenti Marco Amendola, Luciano Sposato e Carlo Veneziale. I tre chiedono di “adottare ogni consequenziale atto volto a dare seguito alla sentenza con cui i giudici del tribunale amministrativo del Molise hanno statuito l’annullamento del provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Isernia”. Ma una risposta dell’Ufficio di Governo non è per nulla scontata.
Pubblicato alle ore 21:08:43