Michele Durante, Massimo Romano, Ennio Mazzocco
Un occhio rivolto al passato, alla lista civica ‘Il Ponte‘, che gettò le basi per i successi del centrosinistra nel capoluogo pentro e non solo. E uno sguardo rivolto al futuro, al modello De Magistris, a quel suo ‘Movimento arancione’ che parla un linguaggio diverso, ma capace di farsi capire da tutti. Massimo Romano pensa in grande. Dopo la firma del ‘manifesto dei 66′, ieri pomeriggio a Campobasso, il leader di Costruire democrazia ha fatto tappa anche a Isernia, per l’assemblea degli iscritti della Federazione pentra del suo movimento. La lista del ‘Bucaniere’ ha proceduto all’elezione degli organi statutari, nominando portavoce della Federazione isernina l’avvocato Ennio Mazzocco, mentre portavoce degli iscritti di Sezione è stato eletto il signor Domenico Viti. Nell’occasione, Romano ha ribadito la natura del suo ‘terzo polo civico’: un movimento tutt’altro che ad excludendum, in vista delle Regionali. Ma che punta all’aggregazione delle più composite forze sociali, singole od organizzate, che guardino a determinati valori e programmi. Non importa la provenienza politica: basta si tratti di soggetti onesti intellettualmente e non ‘compromessi’ in alcun modo in situazione di cattiva gestione della cosa pubblica. Nessuna preclusione o steccato ideologico, insomma. Ma nel centrosinistra attuale, ha ribadito il consigliere regionale di Bojano, non ci sarebbero le condizioni per instaurare un dialogo. Il motivo è il solito: si continua a puntare su Paolo Di Lauro Frattura, “persona dall’evidente conflitto di interessi”, dalla quale si stanno allontanando anche pezzi della sinistra più radicale. Non è un caso che il manifesto di Romano sia stato firmato, tra gli altri, da una esponente di Rifondazione comunista di Campobasso, anche se con il leader Italo Di Sabato, per ora, sono stati avviati solo contatti. Adesioni a titolo personale, insomma? “Ben vengano – ha spiegato il neo portavoce Mazzocco – perché il nostro progetto non sarà affatto un semplice listone, ma conserverà una precisa identità a se stante”. Un discorso che, in qualche modo, ridimensiona anche il ruolo di Fli. Gli esponenti del partito di Fini che finora hanno aderito al manifesto programmatico, infatti, “non potranno stare all’interno di una nuova coalizione – continua Mazzocco – sotto l’egida di un partito preesistente. Sarebbero gli unici, tra l’altro, in un contesto dai connotati civici che trae origine da un movimento a carattere partecipativo e sociale come ‘Costruire democrazia’. Chi vuole aderire, insomma, dovrà rinunciare al proprio simbolo. Perché il terzo polo di Romano va oltre il Bucaniere. E guarda con forte interesse al Movimento arancione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che pochi giorni fa ha siglato ufficialmente a Roma l’intesa politica con il procuratore antimafia di Palermo, Antonio Ingroia. Con l’ex europarlamentare Idv, l’enfant terrible Romano ha già avviato importanti contatti. L’abboccamento sfocerà in un incontro pubblico, già nei prossimi giorni, cui parteciperà De Magistris in persona. La sede, con ogni probabilità, sarà Campobasso, per un appuntamento che si annuncia da non perdere. Tanti i punti in comune, tra Romano e l’ex pm. A cominciare dalla voglia di coagulare tradizioni politiche diverse in un un movimento “di massa e di popolo – per dirla con le parole del sindaco partenopeo – che si schiererà contro quella concentrazione di elite politiche ed economiche, in alcuni casi anche mediatiche, che esiste nel Paese”. Perché, a giudizio del magistrato “se qualcuno pensa di vincere le elezioni guardando solo ai partiti, ha sbagliato. I cittadini guardano oltre. Come sono stanco io di queste quotidiane ‘tarantelle’ tra segretari, immagino lo siano anche gli italiani. Dunque il progetto del movimento è quello di dare voce a chi è rimasto ai margini della società: giovani, precari, disoccupati, persone che non hanno avuto politiche di sostegno in questi anni, la classe operaia”. Musica, per le orecchie di Romano, che mira a coinvolgere anche gli amministratori locali. Non a caso, sempre De Magistris, ha concepito il suo progetto come una ‘rete dei sindaci’, alla quale gli stessi potranno dare il proprio apporto di idee e contenuti. Ma tornando alla Regione Molise e al centrosinistra, se Frattura non fosse il candidato cosa succederebbe? Anche qui risponde Mazzocco: “In tal caso si potrebbe ragionare su un soggetto terzo, esterno, super partes, con una propria rappresentatività a livello regionale, capace di evitare conflitti e contrasti”. Esisterà davvero? E’ presto per dirlo. Ma Romano, per adesso, la sua campagna elettorale l’ha aperta per davvero nel segno del cambiamento. Dando la risposta più netta alla solita convention di Michele Iorio all’Hotel Europa: dove ieri, l’unica novità, erano le tante assenze pesanti.

P.B.

Pubblicato alle ore 16:52:55