ISERNIA. Ancora un mese di proroga per i 21 collaboratori di Sfide, l’Agenzia di sviluppo locale della Provincia d’Isernia. I precari, con il contratto in scadenza tra pochi giorni, potranno continuare a lavorare fino al 31 gennaio 2013. Merito del presidente Luigi Mazzuto, che ha recuperato 60mila euro dalle risorse del ‘Patto dei sindaci’, il programma promosso dalla Commissione europea nel 2008 per coinvolgere attivamente le città nella strategia verso la sostenibilità energetica e ambientale. La notizia trapela a margine dell’ultimo Consiglio d’amministrazione di Sfide, svoltosi lo scorso 21 dicembre. I membri del Cda, soddisfatti, hanno acconsentito all’ennesima proroga di un mese per i collaboratori dell’Agenzia. Ma continua comunque a tenere banco la delicata questione del cosiddetto ‘congelamento’ del contratto del direttore generale di Sfide, Andrea Di Lucente, sospeso a tempo indeterminato dall’incarico lo scorso 30 novembre per problemi di natura finanziaria. La Provincia – questa la giustificazione addotta da Mazzuto nel suo provvedimento – non può più caricarsi l’indennità dovuta al dirigente, circa 2mila euro lordi al mese, a causa dei tagli imposti dal governo centrale. Di Lucente, anzi, sarebbe quasi beneficiario del congelamento del rapporto, visto che si sarebbe già sacrificato abbastanza, senza percepire oltre due anni di indennità. Il discorso ragionieristico fatto dal vertice di via Berta, insomma, sarebbe il seguente: dato che il direttore finora non è stato pagato, nella consapevolezza di non poterlo stipendiare neanche per il mese di dicembre, si è preferito ‘farlo fuori’ in maniera elegante. Lasciando tuttavia aperta, almeno in teoria, la porta del reintegro: il Cda, infatti, si è riservato di riconsiderare la possibilità di riattivazione del rapporto, una volta risolte le attuali criticità Tuttavia, la verità sarebbe (anche) un’altra. E avrebbe motivazioni squisitamente politiche: Di Lucente è stato silurato una seconda volta – dopo aver dovuto lasciare il posto di assessore all’Ambiente per favorire l’ingresso in Giunta della ‘quota rosa’ Mena Calenda – per ragioni politiche. A pesare, sarebbero stati i suoi legami con l’ex presidente della Provincia Raffaele Mauro, principale artefice, con oltre l’11 per cento dei voti, della sconfitta di Rosa Iorio (largamente sponsorizzata dal coordinatore provinciale del Pdl, ovvero lo stesso Mazzuto) alle Comunali di maggio. Ma, a conti fatti, qualcosa non torna. A dicembre, per prorogare le 21 collaborazioni di Sfide, la Provincia reperì 20mila euro in bilancio, che non bastavano per coprire anche il costo di Di Lucente. Ora, però, i fondi sono pari a 60mila euro. I ragazzi in forze all’Agenzia si vedono prorogare solo di un altro mese il contratto, ma i soldi sono il triplo. Perché, allora, non provare a rimettere Di Lucente al suo posto, evitando frizioni nella maggioranza? Va ricordato che Di Lucente è espressione del gruppo consiliare di Provincia Protagonista, i cui membri, Gregorio Perna e Antonio Conti, nell’ultima seduta del Consiglio provinciale, il 19 dicembre, non si sono presentati. Esprimendo un chiaro segno di malessere, visto che il gruppo è rimasto senza incarichi e non ha più la dovuta visibilità, con Di Lucente tagliato fuori da Sfide. Perna e Conti, prima dei chiarimenti attesi da parte di Mazzuto, hanno anche lasciato intendere di non voler più presenziare in assise. Loro che, sempre fedeli, più volte hanno tolto le castagne dal fuoco all’amministrazione di centrodestra. Il fuoco cova sotto la cenere, insomma. Ma nonostante tutto, Di Lucente non sembra poter essere ‘scongelato’. Le domande, allora, sono: perché indorare la pillola al dirigente, se in realtà Mazzuto e altri hanno voluto scaricarlo? I soldi del Patto dei sindaci non sono certo piovuti dal cielo, ma c’erano da prima. Perché si sono trovati solo ora e il direttore generale non viene riconsiderato? Non sarebbe stato meglio, allora, dire a chiare lettere all’ex assessore che non godeva più della fiducia del presidente? Si attendono risposte.
Pubblicato alle ore 13:21:43