ISERNIA. Niente election day per il Comune di Isernia, a quanto pare. Il rinnovo del Consiglio comunale pentro, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 19 dicembre scorso che ha nuovamente sciolto gli organi elettivi, si terrà molto probabilmente a maggio. Mentre il 24 e 25 febbraio si voterà ‘soltanto’ per le Regionali e le Politiche. A far slittare la chiamata alle urne per le amministrative, alcuni considerazioni di natura giuridica. Innanzitutto, la decisione dei giudici di Palazzo Spada deve passare in giudicato formale. Ovvero, non dev’essere (ex articolo 324 del Codice di procedura civile) più soggetta né a regolamento di competenza, né ad appello, né a ricorso per Cassazione, né a revocazione (in quest’ultimo caso, per l’effetto di un errore di fatto risultante dagli atti o documenti della causa o perché contraria ad altra precedente, avente fra le parti autorità di cosa giudicata). Il caso di Isernia, infatti, prevede ancora la possibilità, per i ricorrenti del centrosinistra, di impugnare la sentenza del Consiglio di Stato per difetto di giurisdizione. Ma è un’ipotesi alquanto improbabile, che non sembra affatto interessare gli avvocati Vigorita e Fratangelo, vincitori in primo grado dinanzi al Tar Molise. Ma qual è allora la tempistica prevista perché la sentenza passi appunto in giudicato e si possa indire la data delle Comunali? Due le possibilità: o si attende che la sentenza medesima venga notificata a tutti i soggetti che hanno partecipato al giudizio (consiglieri di centrosinistra, l’esponente della lista ‘Farfalla tricolore’ Giovancarmine Mancini, cittadini elettori e tutti gli altri altri organi interessati, quali ministero dell’Interno, prefettura di Isernia, presidenza del Consiglio dei ministri, ecc.) e, da allora, trascorsi 20 giorni, passa in giudicato formale. Ma un difetto di notifica, anche per uno solo di tali soggetti, rischia di dilatare i tempi a chissà quando. Altra strada, in teoria più semplice: si attendono tre mesi dalla data di pubblicazione (19 dicembre) e quindi si arriva in primavera, al 19 marzo. A quel punto, sarà il Viminale a fissare la data entro la quale gli enti locali di tutta Italia (Comuni che vanno a scadenza naturale o che si trovano in condizioni particolari, dettate, ad esempio, dalle dimissioni del sindaco o dallo scioglimento a seguito di una sentenza passata in giudicato, come nel caso di Isernia) si troveranno nelle condizioni si andare al voto. Tale data , si badi, dev’essere antecedente a quella della presentazione delle liste. Per le Amministrative 2012, infatti, fu fissata a febbraio, mentre la presentazione delle liste fu indetta il 3 aprile e i cittadini furono chiamati alle urne il 6 e 7 maggio. Dunque dal 19 marzo, eventualmente, niente di più facile che si arrivi a fine maggio, visti i precedenti.
Pubblicato alle ore 18:49:09
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