Pdl, le sorti di Iorio appese a un sondaggio

 Michele Iorio
Michele Iorio

ROMA. Lo avrebbero ‘scaricato’, con eleganza, affidando le sue sorti a un sondaggio elettorale di grande autorevolezza. Dall’esito dipenderà il suo destino politico: candidato governatore, per la quarta volta, con l’obiettivo di emulare il poker di vittorie del venezuelano Hugo Chavez. O, più probabilmente, destinato a una poltrona sicura al Senato, con tanto di paracadute. ‘Promoveatur ut amoveatur’, dicevano i latini: sia promosso affinché sia rimosso. Michele Iorio, questo motto, lo conosce a memoria. Ma nonostante tutto, ha tentato il braccio di ferro, fino all’ultimo, sfidando la chiara volontà politica dei vertici romani del Pdl, almeno fino a lunedì prossimo suo partito d’appartenenza. Sarà infatti lunedì 7 gennaio che il nodo Iorio sarà sciolto dai dirigenti nazionali: via Genova o Palazzo Madama. Un nodo che, per il coordinatore nazionale dei berluscones, Denis Verdini, non avrebbe già da ieri più ragion d’essere. Perché per lui il candidato ideale del centrodestra, in Molise, non sarebbe più un uomo del Pdl:  ma risponderebbe al nome di Mario Pietracupa, vicepresidente nazionale dell’Adc. Fortemente sponsorizzato dal cognato, l’europarlamentare Aldo Patriciello, ora più che mai autentico dominus del centrodestra in Molise, Pietracupa avrebbe strappato un lasciapassare in pectore. Ma Iorio, di cedere il passo, non ha voluto saperne. Di mollare la poltrona più alta, plasmata sul suo peso da dodici anni questa parte, non ha voluto neanche sentirne parlare. Così, nel corso di una due giorni di riunione a Roma per fare il punto della situazione, Verdini e l’ex ministro Raffaele Fitto avrebbero deciso di far scrivere la parola fine alla telenovela da un autorevole istituto demoscopico che, entro pochi giorni, dovrà chiarire quali sono le concrete possibilità di vittoria del centrodestra con Iorio presidente. Ma andiamo con ordine.

IL PRIMO SUMMIT. E’ ieri che Iorio ha avviato il suo personale braccio di ferro con i maggiorenti del Pdl, quei soggetti che, per anni, hanno costituito i suoi principali sponsor politici nei palazzi del potere. Insistendo, senza indietreggiare di un centimetro, sulla sua ricandidatura, la quarta, alla carica di governatore del Molise. Ma alla fine, è stata fumata nera. Secondo indiscrezioni, tra il coordinatore nazionale ‘azzurro’ Verdini e il presidente della Regione Molise sarebbe stata burrasca. Al punto da dover aggiornare il summit 24 ore dopo, ovvero oggi pomeriggio. Il dirigente nazionale, infatti, pare abbia espresso fortissime perplessità sull’ipotesi Iorio quater, rilanciando l’idea di una candidatura di Iorio al Senato (magari in un collegio ‘blindato’). Da parte sua, in sintesi, Iorio avrebbe incassato praticamente un aut aut: o a Palazzo Madama o a casa. 
LA SECONDA RIUNIONE. Rasserenati gli animi, il giorno dopo l’incontro ha avuto lo stesso copione. Una possibile soluzione sembrava essere quella di candidare Pietracupa in Parlamento, lasciando Iorio alla guida della coalizione di centrodestra. Ma in tal caso, sempre secondo i rumors, ci sarebbe uno scoglio insormontabile: la volontà di Patriciello di lasciare Bruxelles e tornare in Italia, candidandosi personalmente alla Camera dei deputati. Di fronte al nuovo impasse, qualcuno avrebbe tirato fuori il cappello dal cilindro: facciamo un sondaggio e vediamo che indice di gradimento riscontra ancora il presidente uscente. Se non un benservito, poco ci manda. Perché come riportato da queste colonne lo scorso 6 dicembre, sarebbe stato proprio un sondaggio – seppure non ufficiale – a frenare la corsa di Iorio verso la quarta investitura, con forti riserve espresse anche dall’amico/rivale Patriciello. Lunedì prossimo, il nuovo decisivo incontro nella Capitale.
Pubblicato alle ore 22:02:37