L'abbazia di Vallombrosa fondata da San Giovanni Gualberto
L’abbazia di Vallombrosa fondata da San Giovanni Gualberto

CAMPOBASSO. La festa del Patrono dei Forestali in Toscana la paga la Regione Molise. Succede anche questo, nel regno fatato di Michele Iorio. Indossati gli abiti di Santa Claus, il magnanimo presidente della Regione ha fatto una bella strenna natalizia a tutti i molisani. Elargendo oltre 15mila euro di soldi pubblici per la festa di San Giovanni Gualberto, Patrono dei forestali d’Italia, in programma il 12 luglio 2013 in provincia di Firenze. Sembra uno scherzo, ma così non è. Tutto comincia il 18 dicembre scorso, quando la Giunta regionale (assente il solo assessore Scasserra) si riunisce per esaminare la proposta dell’assessore alle Politiche Agricole e alla Programmazione Forestale, Angiolina Fusco Perrella. Il governo regionale, lo ricordiamo ancora, dopo l’annullamento delle elezioni 2011 decretato dal Consiglio di Stato, ai sensi della legge regionale n. 2/2002  dovrebbe occuparsi solo degli atti indifferibili e urgenti. Eppure, nella  delibera n. 810, ‘Festa di San Giovanni Gualberto Patrono dei Forestali d’Italia, 12 luglio 2013-Provvedimenti’, si legge appunto che la proposta della Fusco presenta “carattere di urgenza che legittima la Giunta regionale ad operare nell’esercizio delle sue funzioni”. L’esecutivo Iorio, insomma, ci ricasca: dopo i 38mila euro destinati a un’associazione ecologista di Isernia per censire la specie in via d’estinzione dell’ululone appenninico, un anfibio molto simile a un ranocchio; dopo lo stanziamento di altri 30mila euro per tagliare di netto un albero secolare da donare al Papa per il Natale di Piazza San Pietro – precisamente un abete bianco nell’Appennino centromeridionale, che per Legambiente rappresenta “una situazione ecologica abbastanza rara e di interesse particolare per lo studio della biodiversità” – ha deliberato all’unanimità e d’urgenza altri 15.700 per il Patrono dei Forestali. Nel documento istruttorio che è parte integrante del provvedimento, si legge che da diversi decenni, nella ricorrenza della Festa di San Giovanni Gualberto, il 12 luglio viene programmata presso l’abbazia di Vallombrosa in Toscana un incontro celebrativo per festeggiare il Santo. Nell’organizzazione della manifestazione, a turno, partecipano le varie Regioni d’Italia in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, l’abbazia di Vallombrosa e la Fondazione San Giovanni Gualberto. Quest’anno, come comunicato dal Comando regionale della Forestale con nota n. 5554 dell’11 ottobre 2012, sarà il turno della Regione Molise, cui toccò l’onore già nel 1992. Ma in cosa consistono le attività di organizzazione dell’ente, nello specifico? E’ sempre il succitato documento istruttorio a fare chiarezza: nella “realizzazione degli inviti e dei depliant illustrativi della manifestazione; nell’organizzare la presenza di apposito coro della regione dell’ambito della celebrazione della Santa messa presso l’abbazia di Vallombrosa (provincia di Firenze); nell’offerta, da parte della regione, dell’olio per la lampada votiva e di due anfore; nel contributo alla Fondazione San Giovanni Gualberto per la consegna di borse di studio alle famiglie di operatori forestali; nell’organizzazione di un pranzo offerto all’interno dell’abbazia e una degustazione di prodotti tipici della regione nel piazzale dell’edificio religioso; nell’organizzazione di eventuali ulteriori manifestazioni a carattere locale”. Una gita fuori porta dunque, nell’ambito di una normale festa patronale, con tutto il rispetto per il Santo e per la Forestale? Niente affatto. Continuando a leggere il documento istruttorio, scopriamo che la ratio dell’evento consiste nel “prestigio che comporta organizzare un evento di interesse nazionale riguardante un comparto, quale quello forestale, strategico sia dal punto di vista economico (sic!) che da quello della salvaguardia e tutela dell’ambiente”. Poi, che “l‘organizzazione della manifestazione, dato atto che alla stessa intervengono personalità e partecipanti da tutte le regioni italiane con la presenza di stampa e televisioni nazionali, rappresenta un’importantissima vetrina per la promozione degli ottimi prodotti agroalimentari della nostra regione, che sapientemente mostrati e illustrati avrebbero un’importante occasione per affermarsi maggiormente sul mercato nazionale con notevoli riscontri di carattere economico”. Infine, che tutto questo bailamme “rappresenta anche un importante momento di promozione di tutto il territorio regionale, che caratterizzato da ancora molti ambienti incontaminati e da paesaggi di indubbia bellezza, può offrirsi a un’ampia platea quale meta di turismo estivo e invernale”. Insomma, in una sola giornata, la partecipazione del Molise a una festa patronale in Toscana farebbe segnare un saldo positivo in termini di turismo, agroalimentare e conoscenza del territorio. Il tutto, alla modica cifra di 15.700 euro: se fosse vero, verrebbe quasi da gridare al miracolo, probabilmente ad opera di San Giovanni Gualberto! Ma per quanti non potranno partecipare alla carovana in quel di Vallombrosa? L’esecutivo ha pensato anche a loro: per dare un maggiore risalto all’evento, infatti, “si ritiene opportuno organizzare sul territorio regionale, quale contorno alla manifestazione principale, sia incontri promozionali e divulgativi che manifestazioni sportive con il coinvolgimento di atleti di caratura nazionale e/o del Corpo Forestale dello Stato”. Siamo certi che adesso, in Molise, non si lamenterà più nessuno. Ultima curiosità: a organizzare l’evento nel modo più opportuno saranno tre dipendenti della Regione Molise, che dovranno rapportarsi con gli altri organismi coinvolti, due dei quali risultano firmatari del medesimo documento istruttorio che conforta la decisione della Giunta regionale. Per quanti volessero far finta di non capire: non è la somma stanziata o l’iniziativa religiosa che si contesta. Ma in tempi di profonda crisi, con centinaia di famiglie rimaste senza lavoro e altrettante imprese  in attesa da tempo immemore che la pubblica amministrazione sblocchi i fondi dovuti per servizi già belli che erogati, dare soldi per la festa (in Toscana) del Patrono dei forestali è davvero atto indifferibile e urgente e, soprattutto, opportuno?

P.B. 

Pubblicato alle ore 12:00:31