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Regionali, Pd e Udc verso l'accordo: nel segno di Cannata presidente

Giovanni Cannata
Giovanni Cannata

CAMPOBASSO. L’uno è disposto a un passo indietro, quasi a voler ammettere di avere bluffato. Gli altri, nel loro perdurante silenzio, senza spendere una parola sulla leadership della coalizione, lasciano intendere di avere pronto (o quasi) l’asso nella manica. Da una parte Massimo Romano, leader di Costruire Democrazia, è pronto a rinunciare alla candidatura a presidente della Regione. Per il bene della coalizione di centrosinistra, ma a condizione che il leader non sia più Paolo Di Laura Frattura. Dall’altra, Danilo Leva e Roberto Ruta, dopo aver incassato il primo posto nelle liste del Pd Molise per Camera e Senato, sull’architetto di Campobasso continuano a non proferire verbo. Quasi non fosse un loro problema. Segno evidente che le trattative segrete per trovare una figura alternativa non solo sono state aperte, ma potrebbero essere quasi a un punto d’arrivo. Indiscrezioni da ambienti dei palazzi romani riferiscono che il grande accordo in salsa molisana tra Pd e Udc sarebbe praticamente a un passo. Favorito dall’individuazione del possibile candidato ‘terzo’ tanto auspicato dalla parte meno litigiosa del centrosinistra: Giovanni Cannata, rettore dell’Università del Molise. Un nome intorno al quale, nonostante la nota di Romano che recita testualmente “sono disposto a un passo indietro, solo se in favore di altro candidato non appartenente alla vecchia politica, della peggiore destra, fatta di tutela della casta e di conflitti di interesse”, ci sarebbe l’accordo pressoché unanime. Anche il giovane consigliere bojanese, insomma, alla fine potrebbe abbozzare: e l’ipotesi Cannata leader di centrosinistra+Udc, nonostante il ‘Magnifico’ fino a pochi giorni fa sembrava addirittura poter essere l’alter ego di Michele Iorio alla guida di un centrodestra rinnovato nella leadership, potrebbe essere tutt’altro che fantascienza. In primis, grazie al placet dei centristi, capitanati da Teresio Di Pietro e Luigi Velardi. In secundis, perché andando a ritroso, anche nel 2011 Frattura sembrava poter essere annoverato nello schieramento di centrodestra, fino a quando Leva e soci non lo catapultarono alla guida del centrosinistra strappandolo alla sua storia politica pregressa e alle lusinghe di Michele Iorio. Insomma,un candidato di centrosinistra che di centrosinistra non è: ricetta rivelatasi (quasi) vincente, alle scorse Regionali. Ma all’epoca, l’Udc stava dall’altra parte. Stavolta, chissà. La parola fine, sempre stando ai rumors, sarà scritta entro venerdì 12 gennaio. Ma il numero uno dell’Unimol, a quanto pare, a forza di sentir parlare di candidatura, ci avrebbe preso gusto. E a uno come lui, sponsor di peso nei palazzi del potere, non mancano di certo. Romano permettendo, insomma, il rettore potrebbe essere l’arma vincente. Contro Iorio, se alla fine otterrà davvero la quarta candidatura, o in caso contrario, contro Mario Pietracupa. Resterà da vedere che ne sarà di Frattura: si accontenterà di un posto nel listino a fianco al rettore, per farsi da parte dopo un anno di battaglie giudiziarie vinte?

Pubblicato alle ore 00:16:53 

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