
CAMPOBASSO. Alla fine corre da solo. Massimo Romano, leader di Costruire democrazia, ha ufficializzato stamani la sua corsa in solitaria a presidente della Regione. Contro Iorio, certo, ma anche contro Frattura, per il quale ad horas arriverà l’investitura ufficiale del Pd e del resto del centrosinistra. Il consigliere regionale di Bojano non sa ancora con quali compagni di viaggio proverà a non restare fuori da Palazzo Moffa. Tra i cosiddetti scontenti di centrosinistra, al suo fianco ci sarà sicuramente ‘Molise Vivo’ di Giuseppe Laurelli, già candidato sindaco di Isernia alle Comunali del maggio scorso. Mentre Fli e il resto degli ex amici di Iorio sembra ancora indeciso sul da farsi. Romano, tuttavia, è certo di una cosa: i maggiorenti del Partito democratico, quel terzo uomo tanto auspicato per ricomporre i cocci di una coalizione ancora una volta divisa, non l’hanno proprio cercato. Impegnati come sarebbero stati, a sentir lui, nell’assicurarsi una poltrona sicura a Montecitorio (Danilo Leva) e a Palazzo Madama (Roberto Ruta). Insomma, a sinistra l’unità va a finire a ramengo. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Sul versante opposto, infatti, il centrodestra è tutt’altro che coeso intorno all’ingombrante figura di Michele Iorio. E l’europarlamentare Aldo Patriciello, uomo forte della coalizione, a Roma avrebbe puntato i piedi. Forte di una considerazione: per l’elettorato moderato, votare Iorio, non è più possibile. Con questi presupposti, avrebbe dato il via libera al cognato, Mario Pietracupa, vicesegretario nazionale dell’Adc, a cedere alle lusinghe del terzo polo Monti-Fini-Casini, che vorrebbe proporre un proprio candidato centrista e moderato anche alle Regionali del Molise. Se il presidente del Consiglio regionale accettasse, il centrodestra risulterebbe addirittura lacerato. E Iorio, a quel punto, perderebbe di sicuro l’appoggio degli amici Luigi Velardi e Teresio Di Pietro, cui Casini e Cesa imporrebbero di virare sul candidato alternativo. Mentre Pietracupa accoglierebbe ben volentieri a bordo anche i cosiddetti scontenti di centrodestra i quali, in casa Adc, troverebbero un approdo del tutto naturale. I contatti, in queste ore, sono febbrili. Riuscirà il governatore uscente a recuperare l’Adc, dopo il trattamento riservato dai vertici nazionali alle richieste di Patriciello? La posta in gioco, stavolta, è altissimo. E all’orizzonte si profila sempre più una corsa a cinque: Romano, Antonio Federico, Frattura, Iorio (di sicuro con il Pdl e Progetto Molise) e Pietracupa.
Pubblicato alle ore 18:13:44