ISERNIA – Sembra che, alla fine, qualcosa si sia mosso e che,il presidente Gianni Monfreda, abbia trovato il tanto atteso aiuto per poter salvare la squadra da una retrocessione ormai quasi scontata. A tendere la mano al presidente del club biancoceleste è un volto noto dello sport isernino: Mimmo Cicchetti, imprenditore affermato a livello nazionale, nuovo socio di Monfreda. Quindi, l’unica coscienza che si è mossa a livello locale è stata quella, ancora una volta, di un amante dello sport che, dopo il fallimento della pallavolo, ha deciso di impegnarsi di nuovo nel sociale, questa volta però con il calcio. Certo, l’ambiente sportivo si aspettava qualcosa di più dagli imprenditori locali, ormai quasi totalmente sordi di fronte alle richieste di aiuto per salvare quel poco di intrattenimento che è rimasto nel capoluogo pentro. Secondo indiscrezioni, ad aiutare Monfreda e Cicchetti potrebbe arrivare anche un main sponsor, che andrebbe così a riempire le casse del club, che potrebbero a quel punto acquistare rinforzi. Così, dopo i passati salvataggi esterni effettuati da Massimo Carrino prima ed Antonino Pane poi (in molti, oltre il fallimento della società, ricordano anche il carisma e la capacità che ha avuto l’imprenditore campano nel coinvolgere tutta la città attorno alla squadra), questa volta l’ Isernia F.C. rimane, per ora, in mano a due isernini. Per ora, certo, perché quando questo campionato sarà finito, cosa succederà all’Isernia F.C. Non è dato saperlo. La società si ritroverà di nuovo di fronte ai dubbi che ormai, da due anni la circondano? Sarà iscritta all’ultimo minuto, in caso di salvezza quest’anno, al prossimo campionato di serie D? Troverà o no uno sponsor disposto ad investire in un veicolo sociale qual è il calcio? Tutte queste domande creano disaffezione attorno alla realtà calcistica del capoluogo pentro e tutti gli sportivi e i sostenitori della squadra sono ormai stufi di ritrovarsi, ogni estate, di nuovo a queste incertezze che, per mancanza di programmazione e coinvolgimento, attanagliano il club a fine stagione. Sarebbe ora che la politica e l’imprenditoria locale facciano qualcosa di serio per lo sport e il sociale, che in questa città, capoluogo di provincia, sono un enorme lacuna.