CASTELPETROSO. Appostamento e irruzione. Due fasi per portare a casa il bottino. È accaduto a Castelpetroso , presso l’ufficio postale, intorno alle 9 di stamani. Quattromila euro la somma che i due rapinatori, uno dei quali armato di pistola, sono riusciti a portare via. Soldi , questi, destinati ai pensionati del piccolo centro. Nell’ufficio pubblico erano presenti circa dieci persone in attesa del pagamento gestito dall’unica impiegata dell’ufficio. Uno dei banditi si è camuffato dietro una parrucca da donna e occhiali da sole. Divisi in ‘aggressore’ e ‘palo’, hanno messo a segno il colpo nel più classico dei modi: uno fermo sullo porta a controllare, l’altro, invece, che si fionda sulla cassiera per estorcere il denaro. Dopo aver riempito il sacco, i banditi hanno tentato di forzare la cassaforte con un seghetto elettrico. In lontananza, però, il compare fermo sulla porta ha avvistato alcune persone che si stavano avvicinando allo sportello. La vicenda si è consumata nell’arco di pochi minuti, poi, a bordo di una Punto nera (non una Uno come inizialmente riferito da alcuni testimoni), i due si sono dileguati. Carabinieri e Polizia sono arrivati sul posto avvisati dalla dipendente delle Poste, provvedendo a raccogliere le testimonianze dei presenti e le eventuali prove lasciate dai due i malviventi. C’è l’ipotesi di un terzo complice, il cui ruolo era di aspettare i due in un’altra macchina, probabilmente per agevolare la fuga con un’altra auto. Dalle prime indagini in corso è emerso che circa un mese fa, infatti, è stata rubata una macchina in provincia dell’Aquila, la stessa trovata incendiata dai carabinieri di Castelpetroso nei pressi di Guasto subito dopo la fuga dei rapinatori, verosimilmente per eliminare tracce che potessero consentire alle forze dell’ordine di risalire all’identità dei malfattori. I militari dell’Arma hanno provveduto a disporre numerosi posti di blocco nella provincia pentra fino ai confini regionali.