Ciocca: "Poca trasparenza nella gara per i trasporti pubblici"

Salvatore Ciocca
Salvatore Ciocca

CAMPOBASSO. Una gara d’appalto dubbia, che “presentava diverse zone d’ombra”. Dopo l’appello cautelare proposto dalla Regione Molise e respinto dal Consiglio di Stato, Salvatore Ciocca del Partito Comunisti Italiani esce allo scoperto e, attraverso un comunicato stampa, spiega le ragioni di uno dei tanti casi di affidamento poco trasparente dei servizi regionali, in questo caso dei trasporti pubblici locali .”Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello cautelare – proposto dalla Regione Molise – per la sospensione dell’ordinanza del Tar che il 7 dicembre scorso ha prorogato i termini per la presentazione delle offerte relativamente alla “procedura ristretta per l’affidamento dei servizi minimi di trasporto pubblico locale su gomma extraurbano nel territorio della Regione Molise”. Un appalto che, come ho denunciato il 16 febbraio scorso, presentava diverse zone d’ombra. Fatto, questo, certificato dal Consiglio di Stato solo l’altro ieri. Grazie agli avvocati Giuliano Di Pardo e Lorena Greco, infatti, che assistono la Seac (Società di Esercizio Autoservizi Circondariali srl) il Consiglio di Stato, con ordinanza numero 695/2013 pronunciata all’esito della camera di consiglio del 27 febbraio scorso, ha respinto l’appello cautelare proposto dalla Regione Molise avverso la sentenza del Tar numero 187/2012 che ha prorogato il termine per la presentazione delle offerte nella gara per l’affidamento del servizio di Tpl extraurbano. Ricordo che a margine delle elezioni della scorsa settimana, in Regione si è provveduto – nonostante la sentenza del Tar appunto – alla gara d’appalto alla quale ha partecipato una sola ditta. Il responsabile unico del procedimento, il presidente della commissione giudicatrice nonché i componenti della stessa sono stati invitati (e anche diffidati) ad adottare i provvedimenti più opportuni inclusa la sospensione delle operazioni di valutazione delle offerte, in attesa dell’udienza del 23 maggio prossimo per la definizione del contenzioso promosso dalla Seac. Un paio di settimane fa, alla luce delle troppe stranezze riscontrabili e ora certificate, ho presentato una richiesta di accesso agli atti chiedendo esplicitamente lumi sulla commissione giudicatrice, sulla sua composizione, sui criteri di scelta seguiti per l’individuazione dei componenti della stessa. Nella stessa richiesta di accesso agli atti – inoltrata all’allora presidente Iorio, all’allora assessore Velardi, alla Direzione  Area IV e all’architetto responsabile del procedimento – ho chiesto di acquisire gli atti relativi alle domande sopra elencate e inoltre di avere copia dei verbali della commissione, con particolare riferimento alla seduta di insediamento e alle eventuali successive riunioni; le comunicazioni eventualmente trasmesse recanti la convocazione per assistere all’apertura delle buste contenenti le offerte; gli eventuali accertamenti della regolarità contributiva, fiscale e previdenziale delle aziende partecipanti alla gara e i provvedimenti di definitiva o provvisoria assegnazione dell’appalto. Ho chiesto anche di essere informato tempestivamente in ordine alle date delle sedute pubbliche fissate per l’apertura delle buste degli offerenti per poter partecipare personalmente. Nessuna risposta alle mie domande e nessun seguito alle mie richieste. Ci ha pensato il Consiglio di Stato. E adesso, alla luce del risultato delle elezioni regionali, sarà davvero più semplice comprendere i meccanismi che hanno guidato (è proprio il caso di dirlo) questa strana gara d’appalto con un solo partecipante.

 

Salvatore Ciocca

Partito dei Comunisti Italiani