Categories: Senza categoria

Comunali, asse Iorio-Di Sandro su De Bernardo. Ma Brasiello è dietro l’angolo

La sede del Comune di Isernia

ISERNIA. Centrodestra in fibrillazione, per le Comunali di Isernia. Dopo la batosta elettorale rimediata pochi giorni fa contro l’inedita versione del centrosinistra targato Frattura-Patriciello, la coalizione dell’ex invincibile Michele Iorio sarebbe già al lavoro per cercare di ricomporre i cocci. Ma le varie anime di uno schieramento un tempo granitico sembrano ormai divise in tanti rivoli, se non in autentiche correnti, che rischiano di esondare da un momento all’altro, travolgendo quanto di buono seminato in lunghi anni di governo. Cominciamo dalla corrente disandriana, ormai confluita in blocco nel nuovo partito del trio Meloni-La Russa-Crosetto, ‘Fratelli d’Italia’. Filoteo Di Sandro, checché se ne dica, è uomo capace di rialzarsi anche dopo un ko inaspettato. E, considerando il risultato ottenuto (6.58 per cento, il più alto in Italia, al Senato, in percentuale) che lo ha visto soccombere soltanto di fronte a un avversario di nome Silvio Berlusconi, chi pensa sia sul viale del tramonto ha fatto male i suoi calcoli. L’ex assessore alla Sanità, anzi, sarebbe già all’opera, con i suoi fedelissimi, per avviare un processo di ricostruzione dalle fondamenta del centrodestra. Avulso dal Pdl e dai suoi sofismi. Ma, soprattutto, distante da quei dirigenti (Mazzuto e Di Giacomo) contro i quali ha sollevato perplessità fin dal febbraio dell’anno scorso quando, in fase congressuale, la lista facente capo al suo braccio destro Alessandro Altopiedi fu sconfitta di un soffio proprio dal coordinatore uscente del Pdl (Mazzuto, appunto). Intorno alla figura di Di Sandro, va ricordato, si è creata nel 2009 il movimento ‘Alleanza per il Molise’, che tuttavia alle ultime Regionali non ha presentato una propria lista di supporto all’ex governatore Iorio. Ora che c’è stata l’adesione a Fratelli d’Italia, quell’esperienza potrebbe essere superata. Con il rilancio, in occasione del voto del 25 e 26 maggio prossimi, di una nuova lista civica di matrice destrorsa. Una rimodulazione di quella che fu An, per intenderci, da cui gettare le basi per la conquista del Comune di Isernia. Ma chi sarebbe il candidato sindaco? Un giovane, magari di belle speranze, di quelli di cui Di Sandro ha dimostrato di sapersi circondare, nel corso degli anni? O una figura di maggiore esperienza, ma comunque rappresentante una novità nel panorama politico cittadino? Prima di rispondere, facciamo un passo indietro. Il centrodestra, di aspiranti candidati, dopo le ultime Regionali, ne ha a bizzeffe. Basti pensare ai tanti ‘trombati’ eccellenti, cui solo i meccanismi di una legge elettorale che ha aspramente penalizzato la provincia d’Isernia hanno impedito l’ingresso in Consiglio regionale: Mimmo Izzi, per esempio, e soprattutto Piero Sassi, primo a Isernia in ordine di preferenze con 763 voti. Ma c’è anche chi alle Regionali non ha partecipato, restando alla finestra per Palazzo San Francesco: Gianni Fantozzi, per dirne uno, o Raffaele Teodoro, che nei mesi scorso ipotizzò addirittura una lista civica per conto proprio, se il Pdl non lo avesse candidato. Tutti nomi illustri, sicuramente. Ma c’è un dato: secondo una fetta consistente di centrodestra, ognuno di essi rappresenta comunque un film già visto, al Comune di Isernia. E Michele Iorio, dopo l’esperienza dell’anno scorso con la candidatura perdente della sorella Rosetta, stavolta non può assolutamente sbagliare ‘cavallo’, se vuole risollevarsi. La riproposizione di volti fin troppo noti, nelle aule del Municipio, rischia di essere vissuta come un’imposizione calata dall’alto. Di qui, allora, il possibile asso nella manica, magari con il placet anche di un Di Sandro più che mai animato dal senso di rivalsa: Lucio De Bernardo.

Lucio De Bernardo

Il dirigente Asrem, campione di preferenze alle Regonali del 2011 con 2.829 voti alla prima candidatura politica, a differenza di chi ha gareggiato senza piazzarsi nei posti utili, è stato ‘squalificato’ prima della partenza, senza alcuna colpa personale. La lista del Pdl, cui aveva aderito, è stata infatti esclusa dalla competizione elettorale per una serie di vizi formali insanabili. Uno come lui, se non la differenza – visto il gap con il quale Frattura ha distanziato Iorio, anche in provincia d’Isernia – avrebbe potuto quantomeno far giocare una partita più equilibrata. Dunque, la sua scelta potrebbe essere anche una sorta di ‘risarcimento’ per avergli impedito (seppur involontariamente) di correre per un posto, quasi certo, da consigliere regionale. Inoltre, la sua figura coniugherebbe a perfezione esperienza, competenza, professionalità e novità. Anche se la vera forza di De Bernardo, si badi, nel 2011 è stato il consenso popolare. Il suo progetto politico è stati sposato in pieno dalla gente, che ha puntato con decisione su un volto nuovo capace di comprendere le istanze provenienti dal basso. Il dialogo, la collaborazione e la condivisione sono stati i principi ispiratori della sua campagna elettorale. Elementi di cui anche Di Sandro, collese doc proprio come De Bernardo, non può non tenere conto. Non è un mistero, del resto, che i due avrebbero avuto più di un contatto a scopo elettorale, prima della clamorosa estromissione del Pdl. Insomma, l’accordo sarebbe tutt’altro che impossibile. Partita chiusa, dunque? Niente affatto. Perché nella corsa per Palazzo San Francesco c’è anche una corrente giovanile che ha già catalizzato adesioni importanti: quella del ‘Patto generazionale’ lanciato da Stefano Testa del Pdl, che vede intorno a sé alcuni dei consiglieri comunali eletti per la prima volta del 2012, ma con un ricco bagaglio di voti alle spalle: Antonio Furioso (Progetto Molise), Mike Matticoli (Udc), Cesare Pietrangelo (Adc), e Mario Lastoria (Pdl). Tutti loro hanno posto il tema del naturale ricambio della classe dirigente per ridare fiducia agli elettori dopo l’esperienza delle scorse Comunali. Ma il nuovo che avanza potrebbe non essere gradito a chi, anche per ragioni anagrafiche e ‘curriculari’, ritiene di avere atteso fin troppo nel centrodestra. Uno come Raffaele Mauro, per esempio, che tuttavia l’anno scorso si mise di traverso con la sua lista civica ‘Frafalla tricolore’ e causò la sconfitta proprio del centrodestra, capeggiato da Rosa Iorio. Dopo una pace ‘silente’ con l’ex presidente della Regione, testimoniata dalla nomina assessorile di Andrea Di Lucente, suo braccio destro, nella Giunta Mazzuto, l’ex presidente della Provincia di Isernia e consigliere regionale del Pdl potrebbe puntare a un’ampia convergenza del centrodestra sul suo nome. In questo contesto così frammentato, potrebbe infine inserirsi anche una quarta corrente, di profilo centristra e moderato.

Il presidente della Camera di Commercio Luigi Brasiello

Quella che vedrebbe il suo alfiere in Luigi Brasiello, nome gradito a commercianti e imprenditori e designazione considerata ‘alla Frattura’. Sfumato a Roma l’accordo Bersani-Casini che lo avrebbe visto già nel 2012 quasi certamente ‘candidato naturale’, per il presidente della Camera di Commercio pentra la politica resta ancora lontana. Ma in una recente intervista, Brasiello aveva dichiarato che “la città ha bisogno di una rivoluzione, va ribaltata, rimboccata come un calzino”. Per farlo, “servono menti nuove, giovani, diverse”. E “la mia generazione – aveva aggiunto – deve metterci la faccia. Per salvare una città morta, che ha bisogno di un risanamento totale, che riparta dal basso, da zero”. Parole che lasciavano intendere come, finora, Brasiello sia stato volontariamente alla finestra. Confermate da qualcuno a lui molto vicino, che giura si sarebbe fatto sfuggire anche altro. Ovvero, che “farsi scappare un’occasione come quella che si sta profilando ora, sarebbe da folli”. Appunto. Iorio dovrà tenere conto anche di lui. Conciliando le quattro fazioni opposte, d’imperio – ammesso che ne abbia ancora la forza – o dando la parola ai cittadini con le Primarie, le prime nella storia del centrodestra.  Ma i tempi stringono. Considerando che le liste vanno presentate a fine aprile, occorrerebbe indirle al massimo dopo Pasqua (31 marzo). Se non si facesse in tempo, il rischio divisione significherebbe una sola cosa: riconsegnare Isernia (come già l’anno scorso) per chissà quanto al centrosinistra. E dire addio a qualsiasi proposito di rivincita.

mikeante

Recent Posts

Festival del Corpus Domini, si parte. Via agli eventi aspettando la sfilata dei Misteri

Nel cartellone i due concerti di punta di Boombdabash e Subsonica, ma c’è anche Enzo…

45 minuti ago

Ospedale Cardarelli, ludoteca intitolata al piccolo Alberto Spadacini: stamane la cerimonia

La commozione di mamma Anna che ha scoperto la targa. Il sottosegretario Niro: "Memoria e…

1 ora ago

Cultura della legalità, inaugurato il monumento all’Arma dei carabinieri

L’opera voluta dall’Amministrazione comunale di Larino e realizzata dall’artista Valeria Vitulli LARINO. Inaugurato a Larino,…

4 ore ago

Clementino e la sua band in concerto a Venafro il 17 giugno

Tappa in Molise per l’atteso nuovo tour del rapper VENAFRO. Farà tappa anche in Molise…

4 ore ago

Villa Flora, completati i lavori di riqualificazione della vasca

L’annuncio dell’assessore all’Ambiente Simone Cretella CAMPOBASSO. Terminati i lavori di riqualificazione della peschiera di Villa…

4 ore ago

Intelligenza Artificiale: il Molise si prepara al futuro con un Think Tank Lab innovativo

Di scena ieri, a Campobasso, l’incontro promosso da Ali Molise CAMPOBASSO.  Vento di cambiamento in…

4 ore ago