Camion investe auto,5 morti su Gra Roma foto proto
Una foto dell’incidente

ROMA. Quattro anni e otto mesi di reclusione e ritiro della patente per sei mesi. È la pena inflitta a Felice Noviello, l’autista di Macchiagodena, che nel gennaio del 2012 uccise cinque giovani e ferì due agenti della Polizia Stradale sul Grande Raccordo Anulare, a Roma. Nel processo con rito abbreviato per omicidio colposo plurimo, il pubblico ministero aveva chiesto nove anni. Più lieve, invece, la condanna, con pena sospesa, accordata al giovane dal tribunale di Roma. Era lo scorso anno quando, alla guida del Tir sul quale trasportava, in tutta Italia, i prodotti caseari dell’’azienda molisana per cui lavorava, l’autista invase la corsia d’emergenza e travolse un’auto che era stata fermata a un posto di blocco dalla Stradale. A bordo della vettura cinque giovani, tre ragazzi e due ragazze, tutti tra i 20 e i 23 anni d’età, molto amici tra loro. Gli agenti se la cavarono con delle ferite non gravi.  Al contrario, furono inutili i soccorsi per i ragazzi che morirono tutti sul colpo a seguito al violentissimo impatto. Uscì illeso il molisano, che dopo l’accaduto, si dichiarò sotto shock, dicendo che avrebbe preferito morire insieme a quei ragazzi piuttosto che vivere nella disperazione dei sensi di colpa. Il trentaduenne di Macchiagodena fu anche sottoposto al test alcolemico, il quale diede esito negativo. Fu probabilmente un colpo di sonno, la causa della tragedia. A ribadirlo è il difensore dell’autista, il noto avvocato di Campobasso Arturo Messere, che ha già annunciato il ricorso in appello.

La protesta degli amici dei ragazzi morti
La protesta degli amici dei ragazzi morti

Indignati, invece, i parenti delle vittime, ai quali ha voluto esprimere la sua vicinanza il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “Sentenza troppo indulgente”,  ha detto il primo cittadino della capitale in merito alla sentenza, annunciando il ricorso del Comune di Roma contro il verdetto. “Vergognosa”, invece, la pena per i genitori dei cinque ragazzi morti: anche loro, ovviamente, faranno appello per tentare di ottenere una pena più severa.

VD