
CAMPOBASSO. Michele Iorio farà gruppo a parte, in Consiglio regionale. L’ex presidente della Regione, designato naturale nel ruolo di capogruppo del Pdl a Palazzo Moffa, cederà il posto ad Angela Fusco Perrella. Un riconoscimento dovuto, nei confronti dell’ex assessore alle Politiche Agricole, la più votata in Molise alle ultime Regionali con 4.052 voti. L’indiscrezione, proveniente da fonti interne al centrodestra, lascia presagire uno strappo ormai insanabile, tra Iorio e il suo ex delfino Ulisse Di Giacomo, coordinatore regionale del partito e senatore in via di riconferma, Berlusconi permettendo. Un dualismo cominciato dalla convention di Piana dei Mulini, la scorsa estate, e temporaneamente accantonato dopo la riconferma da parte dei vertici nazionali della candidatura alla guida della Regione (per Iorio) e a Palazzo Madama (per Di Giacomo). Ma la pace di facciata, si sapeva, sarebbe durata poco. Ora, tuttavia, l’ex presidente della Regione non ha più tempo e voglia per le beghe interne: importanti appuntamenti elettorali si avvicinano, ci sono Isernia e Venafro che fanno gola a un centrosinistra assetato di vittorie. Dunque, tocca riorganizzare il centrodestra, cercando nuovi spazi con ampi margini di manovra e solcando percorsi alternativi. Forza Italia 2, per esempio, di cui Iorio aspirerebbe legittimamente a diventare il referente principale, senza possibilità d’ingresso per la vecchia nomenklatura rivelatasi una palla al piede, nelle scorse Regionali. Il nuovo partito annunciato da Silvio Berlusconi potrebbe vedere la luce in occasione della manifestazione di piazza del 23 marzo prossimo, quando il Cavaliere sferrerà il proprio personale contrattacco alla magistratura. In quell’occasione, se non un predellino bis, l’ex premier potrebbe ridare fiato alle trombe per l’ennesima volta in vent’anni e mandare definitivamente in soffitta l’esperienza fallimentare di un Pdl che paga il peccato originale della fusione con gli ex An e con Fini. Se così fosse, Berlusconi e Iorio riprenderebbero direttamente nelle proprie mani il controllo del partito, a livello nazionale e territoriale. Potrebbe cominciare così una nuova fase per il centrodestra, con l’ex presidente della Regione Molise immancabile protagonista.