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Giunta provinciale, azzeramento cercasi

Il Presidente della Provincia di Isernia
Il Presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto

ISERNIA. Giunta da azzerare, centrodestra in forte fibrillazione e malumori diffusi. Questo è lo scenario che si palesa davanti agli occhi del presidente della provincia di Isernia, Luigi Mazzuto. Dopo le elezioni regionali è emersa forte la necessità di capire le posizioni occupate all’interno dei partiti da alcune personalità che siedono in Giunta e in Consiglio. C’è chi, come Progetto Molise e Pdl, lamenta la mancanza di un confronto post-elettorale per un’analisi del voto e, soprattutto, della sconfitta subita. Un vuoto, questo, che spinge gli scontenti ad una domanda più che legittima: Pdl e Progetto Molise esistono ancora a Isernia? Ma veniamo alle posizioni dei singoli partiti di centrodestra. La più delicata forse è proprio quella di Progetto Molise, movimento che in Giunta è ‘sottorappresentato’ e che, di conseguenza, chiede maggiore visibilità. Un esponente nell’esecutivo della provincia ce l’avrebbero: Florindo Di Lucente detiene la delega al turismo, ma agli occhi di una componente importante dei ‘progettisti’ è visto come un personaggio che occupa una posizione a se stante, uno che ‘balla da solo’ insomma. Opinione, questa, maturata anche in seguito alla candidatura di Di Lucente con l’Udc nelle ultime Regionali. L’assessore, tuttavia, al telefono, ha tenuto a precisare di non essere iscritto al partito centrista e che la sua candidatura è stata da indipendente. Tant’è che la riunione postvoto, mancata in Progetto Molise, l’Udc l’ha fatta, ma Di Lucente non è stato convocato. Un’altra posizione piuttosto scomoda è quella di chi, come l’assessore Gino Taccone, in precedenti occasioni si è candidato con partiti diversi. Eletto nel 2009 nel Pdl, in occasione delle Regionali del 2011 Taccone si è presentato nelle file di Progetto Molise, ma da fonti interne al partito è emerso che l’assessore, non essendo tesserato, non può essere considerato un loro rappresentante in Giunta. Stessa storia per l’assessore Filomena Calenda: rappresentante del Partito dei Pensionati, nell’ultima competizione elettorale per Palazzo Moffa si è presentata con Progetto Molise, pur non essendovi iscritta. Da parte di alcuni rappresentanti del partito, un certo malcontento venne manifestato anche in occasione di un precedente rimpasto: quando lo scorso febbraio fu defenestrato l’assessore alla pubblica istruzione, Antonio Tedeschi, al suo posto entrò Andrea Di Lucente. Oggetto di manovre da parte di Mazzuto per ben tre volte, Di Lucente in questo caso è stato ricompensato per le due precedenti vicende in cui fu rimosso prima dall’assessorato all’ambiente e poi dalla carica di direttore generale dell’Agenzia Sfide. Ma a muovere la coscienza del presidente Mazzuto non sarà stato esclusivamente il senso di colpa: la nomina di Di Lucente, uomo di fiducia di Raffaele Mauro, sarebbe servita anche a rinsaldare il legame con Provincia protagonista, gruppo considerato espressione dell’ex presidente di via Berta, in vista delle Comunali di maggio. Ad ogni modo, la revoca di Tedeschi, passato da Progetto Molise a Rialzati Molise, quindi dal centrodestra al centrosinistra, sarebbe potuta andare a favore del miglior eletto tra i consiglieri di Progetto Molise, Mario Lombardi. Ma, come detto, così non fu. E oggi il partito tornerebbe a chiedere maggiore visibilità. Se si dovesse concedere a Lombardi la poltrona da assessore, a subentrare in Consiglio sarebbe Piero Sassi, che in concomitanza delle Comunali 2012 è passato da Progetto Molise a Grande Sud. Questo, per Sassi, potrebbe essere il premio di consolazione per il buon risultato ottenuto proprio nelle ultime consultazioni. C’è anche chi, invece, in Provincia è sovra rappresentato, come l’ormai accantonata Alleanza per il Molise. Il movimento fondato da Filoteo Di Sandro nel 2009 elesse Lauro Cicchino, nominato presidente del Consiglio provinciale, Franco Martone, consigliere confluito oggi con Progetto Molise e Alessandro Arcaro, che, invece, siede in Giunta. Il gruppo di Di Sandro potrebbe, perciò, essere oggetto di rimpasto, tuttavia i suoi uomini sono sempre stati rispettosi della linea di partito e della maggioranza, circostanza questa che potrebbe evitargli dolorose revoche. C’è infine il Pdl, che nell’esecutivo della provincia mantiene schierati Camillo Di Pasquale e Gino Taccone, la cui posizione, come detto in precedenza, da qualcuno è considerata ‘ambigua’. Dunque, con un centrodestra nel caos, come farà il presidente a procedere all’eventuale nuovo rimpasto? Mazzuto si trova in una posizione piuttosto spinosa, considerato anche il suo incarico da coordinatore provinciale del Pdl. Ancora, ci sarebbero da colmare le cariche dirigenziali delle società partecipate, Sfide e Copris, rimaste vacanti in seguito alla nomina assessorile di Andrea Di Lucente. A questo punto ci si chiede: come si comporterà Mazzuto per sciogliere l’intricatissima matassa? Staremo a vedere. Una cosa è certa, da più parti si richiede, per l’ennesima volta, un azzeramento di Giunta per ridare linfa a un’amministrazione che necessita di cambiare aria.

VD

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