HomeNotizieCRONACAGam, via alla cassa integrazione: mancano i soldi per gli stipendi

Gam, via alla cassa integrazione: mancano i soldi per gli stipendi

Foto archivio
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BOJANO. Prima la cassa integrazione, poi l’acquisizione da parte di un privato o la chiusura. Queste le prospettive per la Gam, l’azienda avicola di Bojano. Nei prossimi giorni dovrebbe avviarsi la procedura di cassa integrazione per i dipendenti della Gestione Agroalimentare Molisana srl. La società interamente partecipata dalla Regione Molise è in crisi e non ce la fa più a pagare gli stipendi dei suoi 270 dipendenti attuali. Dovrebbe, perciò, ricorrere agli ammortizzatori sociali per i lavoratori a tempo indeterminato. È quanto emerso dall’assemblea che si è svolta stamani tra i dipendenti e i sindacalisti. Lo stipendio di febbraio è stato pagato regolarmente dall’azienda, ma solo grazie ad una strada che è divenuta, anch’essa, ormai impraticabile. Rispetto alle 40 ore settimanali che andrebbero svolte, i dipendenti lavorano dalle dieci alle quindici ore in meno a causa del calo di polli da macellare. Tali ore, fino a questo momento, sono state trattate come ferie, essendo, dunque, in qualche modo retribuite.  Ma adesso sono terminate anche quelle e l’azienda, che non può più affrontare queste spese, dovrà ricorrere alla cassa integrazione. I dipendenti si sono detti fortemente preoccupati per l’ingente calo della produzione. Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è anche l’imminente scadenza del contratto con Aia, principale partner commerciale di Gam. Data la situazione poco piacevole in cui versa la società molisana, la nota azienda alimentare con ogni probabilità non rinnoverà l’accordo. Gam si troverà, dunque, in difficoltà anche per quanto riguarda la distribuzione, non potendo contare su una propria rete commerciale. Nei prossimi giorni, tuttavia, la palla dovrebbe passare al presidente della Regione, Paolo Frattura, al quale è stato richiesto un incontro urgente. Il neogovernatore dovrà sciogliere il seguente nodo: dovrà chiarire se la Regione è intenzionata a proseguire il proprio cammino con l’azienda o se la scelta sarà quella di fuoriuscirne. La speranza, tuttavia, è che Frattura faccia appello al ministero delle Politiche agricole o a quello dello Sviluppo economico nel tentativo di capire se esiste un potenziale acquirente per l’azienda, la cui alternativa è la chiusura.

VD

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