Michele Iorio nella sede di via Libero Testa
Michele Iorio nella sede di via Libero Testa

ISERNIA. Michele Iorio fa un passo indietro. Lasciando campo libero ai partiti della coalizione di centrodestra nell’individuazione del candidato sindaco di Isernia. L’ex presidente della Regione, secondo quanto appreso dal suo entourage, avrebbe deciso il disimpegno personale dalla prossima campagna elettorale. Il motivo: la necessità di ricompattare la coalizione intorno a un nome terzo, super partes, quale quello del generale Giacomo d’Apollonio. Erroneamente accostato all’area di influenza dell’ex governatore, l’ex comandante della Guardia di Finanza sarebbe invece una candidatura scevra da precise connotazioni partitico-politiche, gradita a varie componenti della coalizione ma senza una primogenitura ufficiale. Tuttavia, il marchio Iorio, adesso decisamente meno attrattivo di un tempo, avrebbe provocato una serie di veti incrociati su d’Apollonio. In particolare, da parte dei (pochi) fedelissimi di Ulisse Di Giacomo, divenuto con una metamorfosi kafkiana il più acerrimo nemico del suo ‘inventore’ politico Michele Iorio. Ecco allora che, per sgomberare il campo, l’ex presidente della Regione non parteciperà alla riunione – decisiva o presunta tale – di stasera tra i partiti di centrodestra. Nella quale, a quanto pare, dovrebbe chiudersi il giro di consultazioni sulla figura dell’alto graduato. Il tempo utile starebbe per scadere. Raccontano che, stamani, il generale in persona sarebbe stato a un passo dalla rinuncia, stanco dei balletti dei partiti sull’opportunità o meno di candidare una persona della società civile. Una vera novità nello scacchiere politico isernino, forse per questo sgradita a chi – evidentemente – vuol solo badare a perpetuare le proprie posizioni di privilegio. L’ultima parola è stata rimessa, com’è giusto che sia, alle segreterie politiche. E Iorio si è autoescluso, chiamandosi fuori dal gioco al massacro. Al punto da far sapere che non metterà bocca nemmeno sulla composizione delle liste. Chi dice di avere i numeri, stavolta, avrà dunque occasione di dimostrarlo davvero. Fermo restando l’unità: altrimenti, le beghe tra i Di Giacomo, i Di Sandro, i Fantozzi e tutti gli altri produrranno un unico effetto: quello di scavare la fossa, definitivamente, intorno al centrodestra molisano.