Il coordinatore regionale del Pdl, Ulisse Di Giacomo
Il coordinatore regionale del Pdl, Ulisse Di Giacomo

ISERNIA. In apparenza, hanno deciso di non decidere. In realtà, la strategia pianificata ha tutto il sapore di un tranello. Doveva essere il giorno della conta, quello di ieri. Ma il direttivo provinciale del Pdl, che avrebbe dovuto mettere ai voti ‘la soluzione interna’, individuando il candidato sindaco tra Stefano Testa, Raimondo Fabrizio, Raffaele Teodoro e Antonio Potena, si è concluso con più assenze che presenze. Il tempo, però, sta per scadere: domani si vota per le Primarie del centrosinistra, mentre le liste si presentano il 27 aprile prossimo. Ecco allora l’imboscata: il Pdl è il primo partito della coalizione, dunque vuol provare a imporre al resto del centrodestra un proprio candidato ‘condiviso’. Ma, siccome quello di Ulisse Di Giacomo e Luigi Mazzuto è pur sempre un partito democratico, i dirigenti ‘azzurri’ hanno deciso di far giocare la palla ai compagni/avversari. In che modo? Chiedendo agli alleati che siano loro a scegliersi il sindaco, ovviamente nella rosa dei quattro del Pdl. Di Giacomo, insomma, mostra i muscoli. Vuol dare prova di essere lui, in questa difficile fase di vacatio di leadership, l’uomo che detta le regole e i tempi. Ma la mossa ha anche un’altra ragione di fondo: mettere all’angolo i cosiddetti partiti minori, tentando di far valere i rapporti di forza imposti dalla legge dei numeri. Il Pdl, questo è certo, è in assoluto il primo partito del centrodestra. Ma è pur vero che, nei dodici anni di governo Iorio, ha espresso appunto il presidente della Regione, il presidente della Provincia, il sindaco di Venafro, ecc. Dunque, in una fase tutt’altro che lineare, il trappolone di Di Giacomo potrebbe rivelarsi un boomerang. Perché Fratelli d’Italia, Grande Sud, Progetto Molise, La Destra e agli altri alleati sparsi potrebbero frapporre un muro, alla patata bollente scaricata loro dal coordinatore regionale azzurro. Qualcuno di essi, all’interno delle riunioni, avrebbe già manifestato la propria contrarietà a ‘subire’ le scelte altrui. A quello, del resto, ci pensa già Frattura. La decisione ultima – almeno nelle intenzioni dell’ex senatore – dovrebbe essere presa in una riunione di coalizione prevista tra oggi e domani. Ma davvero Progetto Molise (movimento civico di Luca Iorio) e Filoteo Di Sandro accetteranno i diktat del Pdl guidato dall’ex senatore? L’impressione è che si possa organizzare in fretta e furia una contromossa spiazzante. Quella di rifuggire lo scontro finale, che provocherebbe solo spaccature insanabili. E di disertare la riunione di maggioranza, in modo da isolare il Pdl, lasciandolo da solo nel guado a giocare una partita senza né alleati né avversari. E costringendolo così a inseguire le decisioni altrui. In tal caso, la tattica del comandante in capo, coadiuvato dal fido vicecomandante, potrebbe far infrangere la nave sugli scogli. Chi sarebbe allora a poter gettare il salvagente ai naufraghi? La soluzione, provocatoriamente, la offriamo noi di ‘Isernianews’. Si accusa il centrosinistra di aver favorito il saltafosso dei vari Frattura e Brasiello, passati con disinvoltura da una parte all’altra. Perché non fare il contrario? Un centrodestra allo sbando potrebbe puntare su un esponente della sinistra (quella vera) che accetti di prestarsi al gioco. Uno come l’ex assessore Alberto Gentile, per esempio, che in fatto di provocazioni – come insegna la candidatura del suo cane alle Primarie – non è secondo a nessuno. Scherzi a parte, il centrodestra ‘orfano’ di Michele Iorio dovrà pur darsi una svegliata. In questo balletto, c’è chi con la politica non c’entra nulla, ma è stato chiamato in causa per tentare di ‘salvare la patria’: il generale Giacomo d’Apollonio, ex comandante della Guardia di Finanza di Isernia. Intorno a lui, sembrava potersi ritrovare la compattezza perduta nel centrodestra. Ma è passata una settimana. E si è impuntato il Pdl. Come detto, il tempo sta per scadere. E se si defila anche il generale, a quel punto una soluzione possibile potrebbe essere quella di convincere il ‘Batman’ isernino a darsi alla politica. Del resto, intorno all’uomo pipistrello pentro c’è stata l’attenzione mediatica di tutti o quasi gli organi di stampa nazionali. Forse perché è più credibile lui di certi politici di casa nostra.