
ISERNIA. Addio alla proroga del servizio, di anno in anno. Sarà il Comune di Isernia e non più la società Esattorie spa ad occuparsi del servizio di riscossione tributi. Con la delibera n. 9 dello scorso 11 aprile, infatti, il commissario prefettizio, Vincenza Filippi e il segretario comunale, Lucia Petti hanno proposto di internalizzare la gestione complessiva dell’Ici, della Tarsu, dei proventi dell’acquedotto comunale e di quelli derivanti dalle sanzioni amministrative del Codice della strada. Il Comune, dunque, intende privare Esattorie spa del potere di riscuotere per proprio conto tasse e canoni presso i contribuenti. Nel documento non è specificato il motivo del provvedimento. Ma è facile ipotizzare che il Municipio abbia la necessità di incamerare soldi con una certa facilità, evitando le controversie con la società di riscossione dei tributi. È andato avanti per settimane, infatti, il braccio di ferro tra il commissario straordinario ed Esattorie. Inizialmente, la Filippi accusò la società di non versare soldi al Comune da circa dieci anni per un totale di quasi 6 milioni di euro. Successivamente, Esattorie replicò affermando di non avere alcun debito nei confronti del Comune: la somma dovuta avrebbe fatto riferimento a tributi non versati dai cittadini e che l’agenzia avrebbe dovuto anticipare. Infine, il Comune tirò fuori una convenzione, con la quale Esattorie “a precise scadenze si impegna a versare all’ente, indipendentemente da quanto effettivamente riscosso, le somme di cui risulta creditore”. Per Palazzo San Francesco, dunque, appare evidente l’urgenza di fare casse, bypassando l’attività di Esattorie spa.
VD