Stefania Cancelliere
Stefania Cancelliere

LEGNANO.  Aveva paura di morire. E lo aveva scritto nel suo diario: “In caso di mia morte prematura”. Stefania Cancelliere, la donna di origini isernine, uccisa nel giugno 2012 a colpi di mattarello dall’ex compagno Roberto Colombo, forse, già molto tempo prima temeva per la sua vita. A renderlo noto è il fratello, Livio Cancelliere, sulle colonne del quotidiano ‘Il Giorno’. Lo fa in risposta ad alcuni commenti apparsi su Facebook che lo hanno comprensibilmente indignato: l’omicida di suo sorella è stato definito “cornuto e mazziato”. «Non è solo questa definizione – ha affermato Cancelliere – a creare in noi sconcerto. Penso che certa gente scriva cattiverie senza riflettere, sulla scorta di informazioni false e parziali. Se avesse letto qualche pagina del diario di mia sorella, probabilmente non avrebbe proferito parola». Tuttavia, per tutelare i figli di Stefania, Cancelliere, almeno per il momento, non ha intenzione di pubblicarlo: “Per adesso lo teniamo noi – ha spiegato – questo libro è stato scoperto da mia madre mentre, dopo l’omicidio, raccoglieva in una scatola gli effetti personali di Stefania. Il diario era una sorta di confessionale e leggendolo abbiamo tutti compreso il dolore vissuto da mia sorella, i suoi patimenti, le umiliazioni a cui è stata costretta negli anni vissuti con Colombo”. Ma non nasconde di essere stati particolarmente colpiti, lui e tutta la famiglia, proprio da quella frase in cui Stefania ipotizzava la sua morte: “E’ diventato il suo testamento”, ha riferito Cancelliere. Il diario era l’unica valvola di sfogo ogni qual volta Stefania subiva maltrattamenti e oppressioni. In un primo momento, infatti, era stato lo stesso Cancelliere a farla desistere dal denunciare il padre dei suoi figli: “Ho sempre consigliato a lei il dialogo, l’accordo nell’interesse superiore dei bambini. Quando Stefania nel 2011 fu aggredita da Colombo, l’accompagnai al Pronto Soccorso di Legnano per le prime cure. Ma, a differenza di Colombo, decidemmo di non sporgere denuncia. Nell’agosto 2011, Stefania presentò denuncia per stalking nei confronti dell’ex. Colombo la controllava, la fotografava e la filmava ogni qualvolta entrava e usciva dall’abitazione, la maltrattava e ingiuriava in presenza dei figli e anche all’uscita della scuola dei bambini. Stefania ha dovuto sopportare tutto questo per anni e lo confidava sempre e solo al suo diario”.  Ma la rabbia e lo sconcerto di Cancelliere sono dovuti anche quel commento – rintracciabile ancora una volta sul web – che a distanza di quasi un anno dalla morte di Stefania l’ha ‘incolpata’ di essere separata: «Mia sorella – ha precisato Cancelliere – aveva un buon rapporto con il suo primo marito, tanto è vero che quel pomeriggio Stefania aveva un appuntamento con lui per ritirare la pagella del bimbo. Con Colombo mia sorella pensava di aver trovato l’uomo della sua vita, con lui ha generato due bambini meravigliosi. Col tempo, quest’uomo si è trasformato prima nel suo incubo e, poi, nel suo carnefice». Probabilmente per allontanare l’eco della sofferenza e del dolore provocati da questa storia, l’intera famiglia di Stefania si è trasferita a Parma, dove i suoi tre figli sono seguiti dagli specialisti e, in particolare, dalla mamma della vittima.