D’Apollonio: “Passaggi a sinistra, corsa alle poltrone”

Giacomo d'Apollonio
Giacomo d’Apollonio

ISERNIA. A 48 ore dalla presentazione delle liste, non si sottrae da una prima analisi. La competizione elettorale che lo vede protagonista, a capo della coalizione di centrodestra, si contrassegna per un ‘allargamento a centro’ del polo fratturiano capitanato da Luigi Brasiello, presidente della Camera di Commercio. Porte aperte ai transfughi, che sull’onda travolgente della vittoria alle ultime Regionali si sono riversati in massa nel nuovo centrosinistra. Una situazione che non ha mancato di suscitare le perplessità degli ex alleati e anche dello stesso generale della Guardia di Finanza.

D’Apollonio, sette liste per Brasiello, cinque a suo sostegno. Il pronostico non sembra essere dalla sua parte.

“Non credo. Anzi, la competizione ritengo sia perfettamente alla pari. L’entusiasmo è tanto, la squadra si è ricompattata. E la proposta di rinnovamento che abbiamo voluto offrire può rivelarsi una svolta”.

Lei parla di compattezza. Ma le fughe a sinistra ci sono state. E tante.

“E’ innegabile. E non è un belvedere. Sono neofita dell’ambiente, ma le migrazioni, di questi giorni, dopo anni di militanza e appartenenza a un altro schieramento, devono far riflettere. Spero che i cittadini si soffermino a guardare cosa è avvenuto, come le carte siano state rimescolate dalle scorse Comunali, e decidano di conseguenza”.

Perché secondo lei questo fuggi-fuggi? Una critica aperta al sistema ormai deflagrato o ragioni più strettamente legate all’opportunismo?

“Un dato è certo.  Conoscendo la storia politica delle persone, non penso sia una questione di critiche. Anche perché, a mio avviso, le contestazioni vanno fatte dall’interno. Non voglio giudicare nessuno. Ma lascia da pensare che ci siano liste civiche e di partito imbottite di persone che, fino a due mesi fa, sedevano di buon grado nel centrodestra. Forse perché, allora, conveniva. Ecco, questi atteggiamenti, a mio avviso, allontanano la gente dalla buona politica”.

Le dispiace che non tutti abbiano creduto nel suo progetto di rinnovamento?

“Mi limito a dirle che chi ha preso altre strade, di progetti, evidentemente ne aveva altri. Quelli di perpetuare le posizioni di privilegio, occupando poltrone e posti di potere. E il centrosinistra, pur di avere i numeri dalla sua parte, non ha esitato ad accettarli. La coerenza non è di tutti, a questo mondo”.

Ma non pensa che le avrebbe fatto comodo avere dalla sua quanti hanno saltato il fosso?

“In politica contano i numeri, è vero. Ma contano soprattutto le proposte. Con il nostro programma, basato su sociale, migliori servizi, meno sperperi, possiamo convincere gli isernini indipendentemente dalla quantità di liste e di candidati. Anzi, certe scelte discutibili si riveleranno un boomerang, ne sono certo”.