HomeNotizieCRONACAAppennino, lo sviluppo riparte dalle ‘perle’

Appennino, lo sviluppo riparte dalle ‘perle’

Una veduta aerea di Capracotta
Una veduta aerea di Capracotta

CAPRACOTTA, PESCOPENNATARO. Fare rete, andando oltre gli ‘steccati territoriali’, per uno sviluppo sociale ed economico che sfrutti al meglio la leva del turismo, strumento cardine di crescita specie per i territori montani. È quanto stanno facendo i Comuni di Capracotta e Pescopennataro che, di concerto con le amministrazioni locali abruzzesi di Pescasseroli, Pescocostanzo e Rivisondoli, stanno dando vita al raggruppamento ‘Le Perle dell’Appennino’. Una collaborazione interterritoriale tra cinque realtà che hanno un enorme potenziale soprattutto sotto il profilo dello sviluppo turistico, riscontrabile nelle numerose presenze che ognuna di esse fa registrare sia durante la stagione invernale che in quella estiva, grazie alle particolari caratteristiche ambientali, storiche, culturali, enogastronomiche e anche sportive che esse vantano. Il primo passo di questa inedita ‘joint venture’ istituzionale è stato compiuto recentemente dalle due amministrazioni locali alto molisane, che hanno dato il via libera all’operazione attraverso il pronunciamento dei rispettivi Consigli comunali chiamati ad approvare l’accordo di collaborazione attraverso cui ci si pone alcuni obiettivi quali: la promozione in modo integrato per la pratica e lo sviluppo della mobilità sostenibile, favorendo la salvaguardia del territorio, la valorizzazione delle risorse ambientali e la realizzazione di un marchio identificativo del territorio interessato; lo svolgimento dell’opera di sensibilizzazione e aggregazione di associazioni, enti e privati che condividono le finalità del raggruppamento; la promozione di studi e ricerche finalizzate ad approfondire e diffondere la conoscenza del territorio oggetto dell’accordo di collaborazione e favorire la riscoperta, la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e artistico, delle caratteristiche ambientali e culturali, nonché delle tradizioni popolari ed enogastronomiche, con particolare riferimento alle loro potenzialità turistiche; favorire la valorizzazione del territorio secondo modelli di sviluppo innovativi con lo scopo di potenziare l’offerta turistica in sinergia con gli operatori economici locali; la partecipazione a manifestazioni ed eventi espositivi del settore quali la Bit, l’Ecotour, la Fiera del Mediterraneo, la Fiera di Bari. Ora toccherà alle municipalità del versante abruzzese fare altrettanto. Soddisfatti per questi primi passi compiuti i vertici delle amministrazioni di Capracotta e Pescopennataro. Entrambi i sindaci – Antonio Monaco e Pompilio Sciulli – si dicono felici di aver iniziato un iter che porterà un indubbio beneficio, sotto il profilo dello sviluppo, a entrambi i territori. “Fare sistema è l’unico modo per dare concretezza alle idee di sviluppo che ogni buon amministratore deve avere in mente per il proprio territorio – dicono Monaco e Sciulli – Sfruttare nuove opportunità, magari aprendosi a territori limitrofi che hanno le nostre stesse necessità e vocazioni, è la maniera migliore per affrontare le difficili sfide che ci si porranno d’ora in avanti a causa delle di ristrette economiche che non risparmiano nemmeno quelle aree che finora parevano lontane dall’essere toccate dalla crisi. Abbiamo quindi sposato con gioia questo progetto – concludono i due sindaci – certi di aver intrapreso un percorso che ci darà grandi soddisfazioni ed occasioni di crescita”. Il raggruppamento “Le Perle dell’Appennino”, dunque, va prendendo forma, ma si tratta di un work in progress al quale, si spera, aderiranno altre realtà. Basterà avere alcuni aspetti peculiari, come l’essere territorialità situate a un’altitudine di almeno 1.000 metri sul livello del mare, essere in possesso di certificazioni ambientali oppure far parte di un Parco Nazionale o Regionale, avere una popolazione inferiore ai 2.500 abitanti e, naturalmente, possedere una spiccata vocazione turistica sia invernale che estiva.

I sindaci: Antonio Monaco e Pompilio Sciulli 

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