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Giustino D’Uva: via tutte le soste blu

Giustino D'Uva
Giustino D’Uva

ISERNIA. Il suo passato non si discute e non lo rinnega. Per anni vicino a movimenti di destra, anche estrema;  nel 2012 promotore, insieme al padre, l’ex assessore regionale Gianni D’Uva, di una lista civica che spezzasse il dominio dei partiti nella realtà isernina; stavolta, constatato che i partiti stessi mantengono un forte radicamento sul territorio, senza del quale non è possibile fare politica, Giustino D’Uva sceglie l’Udeur e il centrosinistra targato Luigi Brasiello. I motivi della candidatura, la prima in assoluto per il giovane studente, nipote del compianto governatore Dc, sono stati spiegati stamani nel corso di una conferenza stampa.  Nel centro storico, presso la sede di ‘Riscatto Molisano’, il circolo socio-politico-culturale da lui fondato e pensato per i giovani, D’Uva ha spiegato di aver scelto il presidente della Camera di Commercio “perché è  un giovane e ha già esperienza amministrativa”. Ma perché il centrosinistra e perché l’Udeur, considerando che D’Uva junior, qualche mese fa, provocatoriamente si offrì come candidato sindaco del centrodestra, in segno di un forte rinnovamento? “Il centrodestra non ha voluto realmente cambiare – ha aggiunto l’aspirante consigliere comunale – e io, avendo coscienza che i partiti sono ideologicamente finiti, che non ha più senso alzare steccati politici come insegna il governo Letta-Alfano, ho fatto una scelta che potesse permettermi di portare avanti le mie idee e i miei programmi. Sono stato contattato per la candidatura anche da Fratelli d’Italia, ma quando le condizioni della coalizione erano diverse. Per questo, alla fine, ho guardato altrove. Forte di un impegno per i cittadini: non sarò mai un alza mano acritico né un oppositore sterile. Ma se si faranno interessi di bottega farò barricate, di sicuro”. Quattro i punti che Giustino D’Uva vuole portare avanti, nel segno dell’interventismo del Comune nel tessuto socio-economico isernino: in primis, la riacquisizione di tutti i servizi pubblici appaltati dal Comune ai privati; poi la creazione di almeno tre centri di aggregazione giovanile gestiti dal Comune nelle tre zone principali della città; ancora, il recupero del ruolo di controllore per il Consiglio comunale, cui finora ha abdicato; infine, la dismissione di tutti i parcheggi a pagamento, per prevedere magari una successiva rimodulazione. Da ultimo, un ‘non-commento’sulla proposta di Brasiello di riqualificazione dell’area stazione: “Per adesso – ha concluso – non mi sento di dire nulla”.

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