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Commercio, sindaci a confronto: il turismo fulcro del rilancio

Un momento del confronto con i candidati sindaci
Un momento del confronto con i candidati sindaci

ISERNIA. Si sono detti pronti a recepire le istanze dei commercianti e degli artigiani isernini, i candidati sindaci del Comune di Isernia. Celeste Caranci (Isernia Bene in Comune-La Sinistra), Giacomo d’Apollonio (centrodestra) e Luigi Brasiello (centrosinistra), tutti alla prima esperienza come aspiranti primi cittadini, hanno garantito il proprio impegno e la costante collaborazione con gli esercenti del capoluogo pentro nel rilancio del settore. Il tema della crisi economica a Isernia è stato affrontato nel corso dell’incontro organizzato da Confcommercio e Confesercenti, svoltosi nel pomeriggio presso l’hotel Europa. A introdurre i lavori, il presidente provinciale della prima associazione di categoria, Angelo Angiolilli, seguito dal direttore regionale della seconda, Graziano D’Agostino. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza del ‘faccia a faccia’, mai organizzato nelle precedenti tornate elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale. “Negozianti e artigiani – ha dichiarato – sono sempre stati considerati una classe, per così dire, agiata. Ma per loro occorrono politiche di sostegno, e non a fondo perduto. Bisogna evitare che altre insegne si spengano. Isernia deve diventare un polo dal forte flusso turistico, pensato non solo per gli isernini. Dobbiamo capire cosa fare di una struttura come l’auditorium, facendo in modo che non resti una cattedrale nel deserto. Da lì può essere rimessa in moto l’economia. Fermo restando che le proposte devono essere ascoltate, e non più snobbate come avvenuto in passato per i commercianti del centro storico”. Di qui sono scaturiti gli interventi: per primo quello di Brasiello, che ha sottolineato la necessità di calmierare i prezzi dei locali in accordo con i proprietari, ha bocciato le liberalizzazioni introdotte dall’amministrazione Melogli accompagnate da una viabilità poco funzionale e ha proposto, nel centro storico, di dare alle start-up, per due anni, locali di proprietà comunale senza far loro pagare il canone d’affitto. Tutelando, in ogni caso, chi nella parte antica della città già ci lavora. Non solo: il presidente della Camera di Commercio ha anche in mente di sponsorizzare un progetto nazionale di marketing territoriale, ‘Urban pro’, che serva per rivitalizzare i centri urbani. A seguire D’Apollonio, che nel suo programma ha immaginato il centro storico come uno shopping center naturale, un sistema di negozi  ‘di vicinato’ coordinato e integrato attraverso una politica comune di sviluppo e di promozione del territorio, da rilanciare attraverso un turismo a costo zero, che passi per il completamento di quanto realizzato, a partire dal Paleolitico. “Bisogna far conoscere ‘a tappeto’ il sito dell’Homo Aeserniensis – ha detto il generale della Guardia di Finanza – per portare quanta più gente possibile a Isernia”. Importabile anche l’idea dei molisani in un sobborgo di Montreal, che hanno previsto una copertura artistica del corso principale, in plexiglass, per favorire le passeggiate ‘al coperto’, d’inverno e d’estate e rendere fruibile, il più possibile, la città, anche attraverso un nuovo programma di trasporto pubblico urbano con mezzi elettrici a costo ridotto e minor impatto ambientale, anche rivedendo, se fosse necessario, quanto imbastito dal commissario Filippi. A chiudere, Caranci, che ha sottolineato la presenza di giovani talenti, provenienti dall’Istituto d’arte, che potrebbero mettere a confronto la propria creatività presso scuole-botteghe da aprire nel centro storico. L’esponente della lista civica ‘Isernia Bene Comune’ pensa anche a una scuola di agraria, “essendo l’agroalimentare una nostra grande risorsa. Basta coi supermercati e la grande distribuzione. C’è invece necessità di aree pedonali organizzate, che farebbero vivere i quartieri. E di fare entrare in circuito il turismo religioso”. Infine, ancora da parte di Caranci, l’invito “a reintrodurre una fiscalità agevolata”. Da parte dei circa quaranta esercenti presenti, anche qualche sollecitazione ad aspetti non strettamente commerciali. Maggiore attenzione alla borgate, necessità di riprogrammare parcheggi e viabilità, ma anche richieste di maggiore diversificazione delle licenze.

 

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