
CAMPOBASSO. Botta e risposta tra il presidente della Regione, Paolo Frattura, e il candidato sindaco del centrodestra alle Comunali di Isernia, Giacomo d’Apollonio. Il tema dello scontro è quello del trasferimento dei servizi regionali decentrati, sul quale il generale della Guardia di Finanza aveva sollecitato maggiore attenzione da parte della Regione Molise. “Sorridiamo all’appassionato grido d’allarme lanciato da Giacomo d’Apollonio – ha dichiarato Frattura – Il candidato a sindaco del centrodestra a Isernia, evidentemente a corto di argomenti di natura programmatica per la città, accusa la Regione di voler privare Isernia di servizi regionali nell’intento di renderla una dépendance di Campobasso. Ultime cartucce disperate di chi sa già quale sarà l’esito della campagna elettorale. Sorridiamo per l’evidente strumentalizzazione di un progetto di ristrutturazione generale che mai metterà in discussione la centralità, la storia e l’importanza del capoluogo provinciale. Come è nostro costume, anche a Isernia ci consulteremo con i cittadini per ogni iniziativa che adotteremo. Soprattutto per quelle con cui creeremo nuove opportunità di lavoro, in particolare per i giovani. Non a caso, ci siamo appena espressi con entusiasmo su un progetto serio e concreto che farà dell’Auditorium il polo della formazione delle eccellenze artistiche di Isernia e del Molise e il centro operativo dell’impresa culturale. Così rispettiamo una città e i suoi cittadini, così offriamo la possibilità di vita e futuro a una comunità. Così risaliremo la china dal declino nel quale è stata gettata negli ultimi anni Isernia. Le logiche del campanile, come ben saprà anche Giacomo d’Apollonio, non ci appartengono. Non appartengono al centrosinistra regionale e comunale. La coalizione che porterà Luigi Brasiello alla guida del Comune di Isernia ragiona in un’ottica sola, quella del Molise di Tutti”.

Non si è fatta attendere la risposta di d’Apollonio: “Apprendo con grande piacere – ha dichiarato in una nota – che il presidente della Regione, dopo mesi di silenzio e disinteresse nei confronti del capoluogo pentro, trovi il tempo anche di ricordarsi delle vicende isernine. Peccato che di Isernia, ancora una volta, dimostri di interessarsi soltanto perché in campagna elettorale. Sulla presunta mancanza di argomenti di natura programmatica mi riservo di dimostrare coi fatti, nei prossimi giorni, come non sappia di cosa sta parlando. Per ora ci tengo a ricordare che è meglio avere idee semplici ma chiare, piuttosto che dire tutto e il contrario di tutto come verificatosi riguardo alla vicenda autostrada. Ma al di là dei toni polemici che sinceramente avrei preferito evitare, mi limito a spiegare di non aver affatto accusato la Regione, né di aver avuto intenzione di farlo. Semplicemente, ho sollecitato maggiore attenzione affinché non avvenga il trasferimento dei servizi regionali decentrati. Se non c’è in atto nessun disegno in tal senso, come invece molti dipendenti regionali hanno riferito, il presidente ha poco da lamentarsi. Anzi, mi fa piacere apprendere che intenda rassicurare una città che finora si è accorta poco della sua presenza. Già alle Regionali, a febbraio, molti miei concittadini si sono chiesti perché l’attuale presidente sia venuto a Isernia solo una volta, e perché non abbia sentito il bisogno di aprirvi una sede elettorale per mantenere un contatto più diretto con gli isernini. Solo in questi giorni, invece, la sua presenza è diventata costante, facendo di tutto per farsi vedere accanto al candidato sindaco del centrosinistra. Circa l’Auditorium – che mi piacerebbe sapere se sia stato mai visitato di persona, almeno una volta – sono estremamente lieto che il presidente voglia attivarsi per un suo rilancio. Peccato che dal 2011, anno del ritorno in politica del presidente, se ne ricordi solo oggi. Ribadisco, ancora, di essere lieto che il presidente della Regione voglia tenere in considerazione Isernia al di là delle questioni di campanile. Soprattutto considerando che potrebbe essere distolto da ben altre vicende, impegnato com’è a rimettere in sesto una maggioranza sfilacciata dopo due mesi dalle elezioni con l’improvvido tentativo di allargamento della Giunta regionale. A proposito di vittoria già annunciata. Ricordo che il Pd, anche alle scorse Politiche, ha cantato vittoria per tutta la campagna elettorale. Quale risultato abbia conseguito e quali siano state le conseguenze per Bersani, tuttavia, è noto a tutti. Ritengo che l’arroganza non paghi. Da parte di nessuno”.