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La scure della Filippi sulla Lai: tagliati i fondi per la mensa sociale

Il Comune di Isernia
Il Comune di Isernia

ISERNIA. La mannaia del commissario prefettizio Vincenza Filippi non si ferma. Dopo aver disdetto il servizio di riscossione tributi ad opera di Esattorie Spa, affidandolo alla gestione diretta del Comune, nell’ottica della spending review la funzionaria di governo avrebbe deciso di tagliare perfino i fondi per la mensa della cooperativa sociale Lai, che si occupa di giovani disabili. Un provvedimento che ha suscitato le vibranti proteste del Direttivo, considerando che si tratta di 10mila euro l’anno, cifra tutt’altro che insopportabile per le casse comunali. Non solo: la Filippi avrebbe anche in mente di indire una gara ad evidenza pubblica per la manutenzione del verde pubblico presso le scuole comunali, anch’essa affidata, finora, alla cooperativa Lai tramite una convenzione.In tal caso, sarebbero a rischio 7 posti di lavoro, di cui 5 operatori socio-assistenziali, un giardiniere ed un ceramista. Ma vediamo il comunicato stampa della cooperativa, che spiega nel dettaglio cosa sta accadendo:” Nonostante le numerose rassicurazioni e promesse, la mensa della cooperativa sociale “Lai – Lavoro anch’io” rischia, seriamente, di chiudere i battenti. Tagliati i fondi, previsti dalla delibera di Giunta Comunale n°97 del 20/05/2008 che,  fino al 2012, ha permesso a 15 famiglie di ragazzi diversamente abili di usufruire di un servizio di utilità sociale. Dal prossimo giugno, i giovani soci della cooperativa non avranno più la possibilità di mangiare  presso la struttura, proprio perché hanno visto sparire nel nulla il finanziamento di 10mila euro che permetteva la sopravvivenza del servizio catering. A dispetto dell’apparente impegno dimostrato nel corso della cordiale visita presso la Fabbrica delle idee, sede della cooperativa, il commissario straordinario del Comune di Isernia, Vincenza Filippi, in pochi mesi, ha cancellato sei anni di buone prassi. Una buona pratica, per l’intero Molise, certificata anche dall’interesse dimostrato dall’Unione Europea che, nel mese prossimo, invierà una visita ispettiva da parte della Commissione. La mensa, elemento qualificante per la struttura, consente a 15 persone disabili di poter pranzare insieme, per un intero anno, in un ambiente protetto, alleviando l’onere dei familiari e permettendo la riabilitazione ed integrazione dei giovani soci. Il tutto grazie ai 10mila euro concessi dalla precedente amministrazione, una somma irrisoria se paragonata allo stipendio mensile di un commissario. La Lai non ha mai chiesto aiuti a fondo perduto, quello che chiede alle istituzioni è un lavoro, come ad esempio la manutenzione del verde pubblico. Le stesse attività che svolge anche tramite una convenzione stipulata con l’Amministrazione provinciale di Isernia che continua, anche se con grande sforzo dovuto ai costanti tagli, a rinnovarla di anno in anno, ormai dal 2000. Senza tener conto di una regolarità giuridica e normativa che consente ad un rappresentante di governo (sia esso un commissario o un esponente politico) di stipulare una convenzione con le cooperative sociali senza dover indire una gara d’appalto (l.52/96 art.20 – l.381/91, d.lgs. 163/2006 artt.1-3), il commissario Filippi non vuole rinunciare ad un bando ad evidenza pubblica per l’affidamento della manutenzione dei giardini delle scuole comunali che – a suo dire – si predisporrebbe nel giro di pochi giorni. Un’ennesima presa in giro che ferisce decine di famiglie che stanno vivendo questa nuova umiliazione come un forte senso di ingiustizia sociale. Famiglie il cui impegno diretto è non solo quello di far star bene i propri figli, ma anche di far risparmiare lo Stato, il Comune e la Regione Molise. Il ricovero di questi ragazzi, in una qualunque struttura sanitaria pubblica costerebbe 1000 euro al giorno e priverebbe del proprio lavoro 5 operatori socio-assistenziali, un giardiniere ed un ceramista, attualmente occupati all’interno della struttura. Priverebbe, inoltre, della propria libertà ed indipendenza tutti i disabili che, da anni, hanno scoperto cosa significhi lavorare ed essere integrati in una comunità”.

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