Buonuscita per i lavoratori delle Poste, Leva interroga il Governo

Danilo Leva
Danilo Leva

ROMA. Il deputato molisano Danilo Leva porta all’attenzione del Governo la questione dei dipendenti di Poste Italiane. Con una interrogazione ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’Economia e delle Finanze, il segretario regionale del Pd chiede di sapere “se si ritenga opportuno assumere, nel più breve tempo possibile, ogni utile azione che consenta ai lavoratori di Poste Italiane SpA di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché della eventuale corresponsione della buonuscita pur in costanza di rapporto di lavoro”. L’interrogazione nasce dalla constatazione che per dipendenti postelegrafonici tale l’indennità viene calcolata facendo riferimento alla retribuzione percepita al 28 febbraio 1998, ossia alla data di trasformazione dell’Ente in società per azioni. Un simile sistema di calcolo  – evidenzia l’onorevole Leva – “congela” il valore della buonuscita, indipendentemente da quando il lavoratore andrà in pensione, determinando un evidente danno economico per il lavoratore stesso. Nonostante negli ultimi anni sia stato avviato un contenzioso giudiziario, la situazione non è mutata. E ai dipendenti di Poste italiane non viene concessa neanche l’anticipazione del 75 per cento della buonuscita, così come avviene per altri lavoratori. Pertanto, il deputato molisano chiede al Governo di intervenire sul caso al più presto e rileva come il fenomeno sia diffuso anche nella nostra regione. “Anche in Molise – afferma Leva – sono centinaia i cittadini che si vedono lesi in un diritto acquisito. Occorre quindi intervenire subito per ripristinare quelle che sono le condizioni previste dalla legge”.