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Troppi debiti, pignorata la sede della Regione Molise a Roma

Il presidente della Regione, Paolo Frattura
Il presidente della Regione, Paolo Frattura

CAMPOBASSO. “Mi sarei aspettato contenuti, proposte, suggerimenti, integrazioni e invece di tutto questo non c’è stato nulla. Abbiamo sprecato questo importantissimo momento di confronto, utile a capire come costruire, maggioranza e opposizione, il futuro del nostro Molise, in uno sterile tentativo di bilancio di mandato. Le polemiche non ci appartengono. Con la politica della verità e della serietà dovremo condividere un percorso di crescita per tutti, fatto di leggi, atti e programmazione”. Così il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, ha esordito nel suo lungo intervento di chiusura del dibattito in Aula sulle linee programmatiche. Il governatore Frattura, replicando alla minoranza di centrodestra in Consiglio regionale, ha toccato uno per uno i temi sollevati dall’opposizione, rinviando al mittente le accuse mosse. E ha svelato un particolare che ha dell’incredibile: la sede della Regione Molise a Roma, in via Nomentana, è pignorata per debiti non onorati: ecco perché non è possibile immaginare in questo momento la vendita. “Il problema di via del Pozzetto – ha aggiunto il governatore – è stato risolto perché è prevalso il principio della sede istituzionale, che non è pignorabile. Spendiamo oltre due milioni e mezzo di euro di fitto all’anno. Spesso per i nostri uffici, dati alla mano, non c’è certificazione antisismica. In diverse strutture c’è soltanto una dichiarazione del proprietario di compatibilità urbanistica, ma non c’è la destinazione catastale di ufficio pubblico aperto agli utenti. Quei contratti sono stati firmati non certo da noi. Crediamo corretto pensare a un bando di leasing in costruendo, che impegni la Regione per un rateo di importo pari agli attuali fitti per un immobile di proprietà. Un immobile che accorpi tutti i servizi regionali a Selvapiana, su terreni di proprietà regionale, senza alcun coinvolgimento di interessi privati”.

 

 

 

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