D’Apollonio non ci sta: “Ancora in attesa di conoscere le loro proposte originali, se ce ne sono”

Un momento della conferenza stampa del Pdl con il candidato sindaco Giacomo d'Apollonio
Un momento della conferenza stampa del Pdl con il candidato sindaco Giacomo d’Apollonio

ISERNIA. “Dopo aver smascherato il grande bluff del programma del centrosinistra, immaginavo che i nostri competitor avrebbero provato a risollevarsi tacciando delle medesime responsabilità anche noi”. Così il candidato sindaco del centrodestra, Giacomo d’Apollonio, durante la conferenza stampa di stamani organizzata dal Pdl per commentare la questione del programma copiato e lanciare l’ultimo appello al voto ai cittadini di Isernia. Presenti il coordinatore provinciale Luigi Mazzuto, quello regionale Ulisse Di Giacomo e il sottosegretario Sabrina De Camillis. “Ci hanno accusato – ha continuato il generale delle Fiamme Gialle – di aver copiato da più parti, facendo un collage. Ma il nostro programma contiene una serie di proposte concrete di supporto (dal modello di governance al centro per lo sviluppo e l’insediamento di imprese ad alta innovazione tecnologica; dal centro di attività per il contrasto del disagio sociale al fondo di solidarietà per i poveri; dal bilancio sociale alla riprogrammazione dei servizi sociali nei piani di zona; dalla realizzazione di campi fotovoltaici su suoli comunali alla sostituzione in tutti gli immobili e nell’impianto di illuminazione pubblica di tutte le lampade lampadine di vecchia concezione; dalla realizzazione della cittadella dello sport in località Le Piane nei pressi dello stadio; dalla riqualificazione urbanistica di viale dei Pentri, tra l’ingresso di Isernia Nord, fino alla caserma dei carabinieri; dalla proposta sull’università alla riqualificazione del parco della rimembranza di piazza Martiri d’Ungheria e della villa comunale), le abbiamo elaborate di nostro pugno. Siamo ancora in attesa di sapere, invece, quali siano i progetti originali del centrosinistra. Loro si sono affannati a sottolineare le parti in comune con altre realtà. Noi ne abbiamo fatto a meno, per non sprecare tonnellate di evidenziatori nel confronto tra Isernia e Camaiore. Il centrosinistra, del resto, oggi si è superato, ammettendo di sapere che il nostro programma sarebbe stato copiato in vari punti. Mentre che il loro fosse copiato integralmente da quello del sindaco Del Dotto non se ne sarebbero accorti, poiché a sbagliare sarebbe stato un collaboratore frettoloso. Del quale un candidato nelle liste del centrosinistra (Giuseppe Laurelli, ndr), stamani, ha addirittura chiesto pubblicamente l’espulsione dalla coalizione. Dunque, le lezioni di legalità di questi signori lasciano assolutamente indifferenti. Nel ribadire quanto già detto ieri mattina alla stampa, torno a dire che non ho mai condannato quanti abbiano inteso ispirarsi a chi ha già amministrato, magari anche bene. Né quanti abbiano fatto ricorso alle buone pratiche amministrative degli altri Comuni, importabili in parte anche nella nostra città, cercando di riadattarle. Quello che mi ha lasciato sconcertato, è stata la totale sovrapposizione di due programmi identici, Isernia e Camaiore. Dal canto mio, invece, non ho nessun problema a dire che nel nostro programma ci sono numerosi spunti tratti da numerosi comuni italiani, anche di diverso colore politico – in materia di turismo, bilancio o altri settori – in ossequio al principio che non c’è partito che tenga, se si tratta di fare bene. Temi ai quali ci siamo non solo ispirati, bensì vincolati fortemente, specie in settori in cui purtroppo Isernia è ancora carente. Ma noi lo abbiamo fatto consapevolmente, cercando di individuare le buone pratiche di realtà che potessero presentare delle soluzioni riadattabili, in buona parte, anche a Isernia. Nella stesura di un programma elettorale, come di una qualsiasi pubblicazione che miri a condensare in poche battute un pensiero politico, si attinge dalle idee di chi ha già affrontato determinate problematiche, facendole proprie e integrandole con le proprie considerazioni e prospettive. Criticamente, con un lavoro di ricerca e di confronto. Del resto, ieri, anche il candidato sindaco del centrosinistra, nella sua replica alle tv locali, ha detto testualmente: “Io sono anche abituato a prendere quelle che sono le migliori pratiche dalle altre realtà. Credo che sia un fatto significativo trasferire da noi, qui, i progetti importanti”. Ma il punto è questo: è giusto candidarsi con un programma copiato per intero senza nemmeno rileggerlo e poi dire che è tutta colpa di un collaboratore un po’ superficiale? A mio avviso, non c’è stato alcun riguardo per i cittadini. E che la loro linea difensiva è stata allestita all’ultimo minuto nel vano tentativo di sminuire una colpa grave verso la città. Qualsiasi progetto ispirato da altre realtà, se applicabile, può essere comunque preso in considerazione, qualora sia attuabile sul territorio isernino e possa portare benefici alla cittadinanza. L’ho detto ieri e lo ripeto oggi. Basta avere l’onestà di ammettere l’esistenza di fonti a cui si è fatto riferimento per la stesura del proprio programma elettorale e non far finta di nulla scaricando le responsabilità su collaboratori sbadati. Il centrosinistra, colto con le mani nella marmellata, tenta di risucchiare anche noi nella bassa provocazione e nella sterile polemica, cosa che non ci interessa minimamente. Noi lavoriamo per il bene di Isernia, loro ci dicano per quali interessi. In conclusione, ribadisco: Camaiore non è Isernia, né può esserlo per intero. Un’ultima considerazione. Sulla questione degli autobus e del metano nelle borgate abbiamo fatto nostro un passaggio del programma di Ugo De Vivo, candidato sindaco del centrosinistra eletto nel 2012. Bene, c’è poco da vergognarsi – ha concluso d’Apollonio – aveva un buon programma e ciononostante è stato affossato soprattutto da quegli stessi personaggi di centrosinistra o presunti tali che oggi lo acclamano”.