Comune, l'ultimo 'regalo' della Filippi: 23mila euro di bonus alla segretaria

Da sinistra: il segretario comunale Lucia Petti, il neo sindaco Luigi Brasiello e il commissario Vincenza Filippi
Da sinistra: il segretario comunale Lucia Petti, il neo sindaco Luigi Brasiello e il commissario Vincenza Filippi

ISERNIA. La fiducia dimostratale e lo zelo profuso nel suo lavoro quotidiano le sono valsi il giusto riconoscimento da parte del commissario prefettizio Vincenza Filippi, poco prima di lasciare Palazzo San Francesco. Ventitremila euro di bonus, corrisposti a Lucia Petti, segretario generale del Comune di Isernia, per effetto di due diversi decreti commissariali, il numero 2  e il numero 4 del del 22 maggio scorsi. Ma andiamo con ordine: la Petti, nominata nel novembre 2012 dall’ex sindaco Gabriele Melogli, nel corso dei mesi si è conquistata sul campo i galloni di dirigente tutto fare. Già nell’era del primo commissario prefettizio, Annunziato Vardè, la segretaria fu insignita dell’incarico ad interim nel settore Ragioneria e Finanze. Fu anche grazie a lei, difatti, che Vardè attestò il presunto sforamento del Patto di stabilità 2010 (finito poi sub judice per effetto del ricorso di Melogli e dell’ex assessore al Bilancio Piero Sassi e tuttora in attesa di pronuncia nel merito) e di quello del 2011, che comporterà il mancato trasferimento di fondi statali per 550mila euro. Nell’ottobre successivo, sempre Vardè  le assegnò la dirigenza del settore Affari Generali e del Personale. Insomma, la Petti ha assolto alla funzione di supplente di più figure dirigenziali mancanti nella struttura organizzativa del Comune di Isernia. In virtù di tutto questo, un riconoscimento tangibile andava corrisposto. Lo stabilisce l’articolo 42 comma 2 del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei segretari comunali e provinciali del 16 maggio 2001, che prevede l’erogazione annuale di un compenso denominato indennità di risultato al segretario generale, correlato al conseguimento degli obiettivi assegnati e tenendo conto del complesso degli incarichi conferiti. Considerando anche i risultati “pienamente positivi” attestati dall’Organismo di valutazione indipendente, “favorevole – come si legge nel decreto n. 2 – all’erogazione della retribuzione di risultato”, all’avvocato Petti sono stati corrisposti 8.5878,68 euro, pari al 10 per cento del monte salari 2012. Ma non è finita. Perché la dottoressa Petti, nel corso dei mesi, svolge anche ulteriori funzioni, come dimostra il decreto del commissario Vardè n. 16 del 28 settembre 2012, con il quale le è conferita la responsabilità dell’Ufficio di Disciplina;  e il n. 41 del 1° maggio scorso, questa volta a firma del commissario Filippi, con cui le è affidata la gestione dei Peg inerenti al funzionamento dell’Ufficio di Piano e dell’Ambito Sociale Territoriale di Isernia.  Circostanze che determinano la possibilità, per il segretario generale, di richiedere lo scorso 14 marzo una maggiorazione dei compensi, cosiddetta retribuzione di posizione, fissata nel massimo del 50 per cento nel contratto collettivo integrativo di livello nazionale dei segretari comunali e provinciali. Il Comune, nella persona della dottoressa Filippi, per una questione di limitazione delle spese, accoglie l’istanza ma limita la maggiorazione al 40 per cento, stabilendo “un importo annuo comprensivo della tredicesima mensilità di 14.460,81 euro”. Tale pagamento sarà corrisposto con cadenza mensile pari a 1.112,37 euro. Ora, premettendo che le competenze professionali e l’impegno profuso sulla dottoressa Petti non sono minimamente in discussione, così come anche la legittimità delle maggiorazioni dei compensi erogati, ci poniamo una serie di domande. La prima: era opportuno, da parte del commissario Filippi, in scadenza di mandato e in una congiuntura economica caratterizzata da profonda crisi, riconoscere queste somme alla segretaria? La seconda: considerando che pochi giorni dopo i decreti commissariali (22 maggio) si sono svolte le elezioni Comunali, non sarebbe stato più opportuno che tale decisione la prendesse, eventualmente, il nuovo sindaco? Terzo: e se il neo primo cittadino Luigi Brasiello revocasse legittimamente l’incarico alla Petti, che senso avrebbe avuto corrispondere un’indennità annua (quella di 14.460 euro) per tutto l’anno 2013? Quarto: come la mettiamo con la questione del fondo riservato al personale, fortemente contestato nella relazioni degli ispettori ministeriali sui conti dell’ente, il cui intervento fu sollecitato nel giugno 2011 dall’allora consigliere del Pdl Peppino Lombardozzi? Se le spese per il personale erano ritenute irregolari allora, cosa è cambiato, oggi, per la posizione della dottoressa Petti? Quinto: con la Filippi tornata a Roma, ci sarà qualcuno che si assumerà la responsabilità di rispondere ai nostri dubbi? Attendiamo fiduciosi.