Gam, rimpasto di giunta, tagli alla casta: settimana politica rovente

Frattura e Cotugno alla convention di Rialzati Molise
Frattura e Cotugno alla convention di Rialzati Molise

CAMPOBASSO. Superato lo scoglio dei ricorsi elettorali, inizia una settimana davvero ‘bollente’ per la maggioranza di centrosinistra. Sembrerebbe, ormai, essere alle porte un rimpasto della giunta regionale per risolvere definitivamente la delusione di Rialzati Molise e dell’unico eletto a Palazzo Moffa, Vincenzo Cotugno. Il tira e molla estenuante tra il Pd e gli uomini vicini all’eurodeputato Aldo Patriciello va avanti da diversi mesi. Venerdì scorso, così, l’incontro notturno tra il senatore Roberto Ruta, sempre più considerato l’unico timoniere del centrosinistra molisano, e Paolo Frattura. “Riunione improduttiva” ha giurato più di qualcuno. Da superare ci sono ancora le resistenze interne al Pd, prime fra tutte la posizione di Francesco Totaro, capogruppo del partito di Bersani in Consiglio regionale, che, solo qualche settimana fa a Campobasso-news, aveva liquidato la questione del quinto assessore con un secco e categorico “non se ne parla proprio”. Troppo difficile far digerire all’opinione pubblica, alle prese con problemi economici serissimi, la nomina di un altro componente in giunta regionale: sembrano essere queste le preoccupazioni del Pd. Roberto Ruta sta studiando una soluzione al problema. Qualche mese fa nessuno lo avrebbe detto: gli addetti ai lavori individuarono proprio nella figura del senatore il responsabile del ‘defenestramento‘ di Vincenzo Cotugno, prima con la mancata nomina dello stesso ad assessore, poi con l’elezione del presidente del Consiglio regionale che vide trionfare Vincenzo Niro. Mediazioni a parte, la questione resta ingarbugliata: procedere alla nomina del quinto assessore o azzerare la giunta? E nel caso di azzeramento, quale degli attuali assessori in carica sacrificare? Dal 15 aprile, quando Frattura e la sua giunta approvarono l’abrogazione della norma taglia assessori, tuttavia, sono passati due mesi e lo strappo con Rialzati Molise non è stato ancora ricucito. In settimana, forse, la svolta.

Riccardo Tamburro stringe la mano all'On. Francesco Pionati
Riccardo Tamburro stringe la mano all’On. Francesco Pionati

Nel frattempo, tiene banco ancora la polemica sulla nomina di Riccardo Tamburro (coordinatore provinciale di Campobasso di  Rialzati Molise)  al vertice della Protezione Civile del Molise. Per qualcuno si tratterebbe di una mossa per placare, almeno temporaneamente, le ire del gruppo Patriciello. Per Frattura, invece, si tratta “di una scelta suggerita dall’alta qualificazione professionale e dalle competenze specificatamente tecniche dell’ingegnere”. A pendere sulla decisione del governatore arriva il giudizio, non vincolante, della Commissione Anticorruzione del Molise, presieduta dal dottor Vincenzo Musacchio, che ha evidenziato la presunta violazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 39/2013 sulla inconferibilità di incarichi a coloro che nei due anni precedenti siano stati  componenti della Giunta o del Consiglio della Regione che procede alla nomina.  Il 3 luglio, intanto, c’è una scadenza importante : adeguare la normativa regionale al decreto 174 del governo Monti, il famoso provvedimento sui tagli ai costi della politica che impone alle regioni di tagliare stipendi, emolumenti e assegni di fine mandato agli eletti, oltre che di rivedere i fondi da destinare ai gruppi consiliari. Se ne discuterà, per forza di cose, nel corso della prossima riunione di maggioranza e nell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale che dovrà deliberare una proposta da far approvare, con urgenza, dall’intera Assise. Difficile pensare come far coniugare il taglio dei costi alla politica con l’eventuale nomina del quinto assessore.

L'ingresso dell'azienda Solagrital di Bojano
L’ingresso dell’azienda Solagrital di Bojano

Se da una parte ad aspettare ci sono gli uomini di Aldo Patriciello, dall’altra ci sono centinaia di famiglie e circa mille lavoratori preoccupatissimi per il proprio futuro e per quello dell’ex Solagrital. La settimana scorsa è stata segnata dalle proteste e dalle manifestazioni dei trasportatori e degli allevatori che hanno bloccato i cancelli di ingresso all’azienda di Bojano. “Frattura venga con i soldi“, era il messaggio chiaro lanciato al governo regionale. E così è stato. Il governatore si è presentato proprio dinanzi ai lavoratori annunciando lo stanziamento di circa un milione di euro, attraverso un’operazione finanziaria con FinMolise, da destinare alla parziale copertura delle spettanze accumulatesi negli ultimi cinque mesi. Un acconto, insomma: scelta dettata dall’urgenza, in attesa della decisione che dovrà uscire, giovedì 20 giugno, dal tavolo interministeriale, istituito al Ministero dello Sviluppo. Deve essersene reso conto il governatore: dinanzi a centinaia di lavoratori disperati e senza stipendio da mesi non c’è altra scelta che optare per il finanziamento pubblico, sebbene l’attuale maggioranza di centrosinistra abbia sempre criticato questa scelta quando a prenderla era l’ex governatore Michele Iorio. Cassa integrazione, trasferimento dei lavoratori dalla Gam a Solagrital, ricerca di un socio privato, costituzione di una nuova società o, addirittura, chiusura dello stabilimento. Gli scenari possibili sono molteplici. Certo è che la Regione dovrà presentarsi  a Roma con le idee chiare e un progetto definito, cosa che non è stata fino a oggi. Sembra, infatti, che all’interno della maggioranza di centrosinistra vi siano più correnti di pensiero su come salvare e rilanciare l’azienda di Bojano motivo per cui nelle prossime ore Frattura sarà impegnato, insieme alla delegazione dei parlamentari del Pd, in un vertice che servirà a chiarirsi definitivamente le idee e a preparare i lavori del tavolo romano.

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