HomeSenza categoria"Perché il Pdl molisano non viene ancora commissariato?"

“Perché il Pdl molisano non viene ancora commissariato?”

Luigi Petracca, già direttore generale ARPA Molise
Luigi Petracca, già direttore generale ARPA Molise

CAMPOBASSO. Qui centrodestra. Dibattito acceso. Dopo la decisione dei vertici provinciali del Popolo della Libertà di lanciare le primarie di coalizione per individuare il candidato sindaco di centrodestra per le prossime amministrative del 2014, piovono gli interventi per chiedere “rinnovamento e la celebrazione di una sessione organizzativa costituente che lavori alla rifondazione del partito”.

“Sarebbe quanto mai opportuno – si legge nella nota di Luigi Petracca, ex direttore generale dell’Arpa Molise – che i responsabili dei partiti di centrodestra molisani, sia a livello regionale che provinciale, dedicassero qualche meditata riflessione ai risultati delle ultime consultazioni amministrative. Il 2013 molisano si segnala come l’anno delle sconfitte più umilianti subite dal Popolo della Libertà, con la capitolazione di solide roccaforti storiche della tradizione insediativa di quel partito”.

“Le recenti sessioni elettorali – prosegue Petracca – hanno segnato sconfitte brucianti nei comuni di Isernia, Venafro, Larino, Oratino ed in altri comuni del Medio ed Alto Molise. La sensazione è di un grave processo di dissoluzione dell’immenso patrimonio ideologico e di valori conquistato nella seconda metà del secolo scorso dallo spessore morale e dalla lungimiranza delle forze moderate di questa regione; un patrimonio di risorse anche elettorali, ereditato senza meriti dalle compagini del centrodestra a seguito dello scioglimento della Democrazia Cristiana ed oggi profondamente segnato da conduzioni monolitiche, sia del Popolo della Libertà che delle istituzioni amministrate da uomini di quel partito. A conferma di tali valutazioni, basterebbe qui richiamare, in una proiezione nazionale, il triste disfacimento di tutte le formazioni partitiche a forte connotazione verticistica e padronale, quali quelle che fanno riferimento a Di Pietro, Casini, Rutelli, Fini, Ingroia. Uguale esito si annuncia per il cosiddetto ‘movimento’ di Grillo e per la stessa Lega Nord, oggi in rilevante flessione di consensi, che sconta le antistoriche velleità secessioniste e l’assoluta appropriazione del partito da parte dei fondatori. È evidente che il Popolo della Libertà vada perdendo il proprio tradizionale radicamento nel tessuto sociale delle popolazioni molisane, che stanno dimostrando di non condividerne più né il distacco totale dai canoni della democrazia e della partecipazione e tanto meno il dirigismo blindato dei propri vertici, peraltro giammai scelti democraticamente dalla platea degli iscritti ma nominati ‘dall’alto’, in ossequio a rigorosi criteri di dequalificazione e di acquiescenza”. bandiere-pdl

“Alla devastante sconfitta elettorale del Popolo della Libertà, anche a livello nazionale, – conclude – ha fatto argine solo qualche sparuto Municipio, che ha visto riconfermare sindaci che hanno lavorato bene, omologandosi come interpreti sensibili e leali delle gravose problematiche delle comunità amministrate. Non è dato comprendere per quali recondite motivazioni, pur a seguito di un esito elettorale così deprimente, la direzione nazionale del Popolo della Libertà non abbia ancora disposto il commissariamento di tutti i vertici del partito molisano e la celebrazione di una sessione organizzativa costituente, che lavori alla ‘rifondazione’ di un partito a forte radicamento territoriale, degno interprete di quei valori di rigore morale e di solidarietà sociale, retaggio di una ‘politica’ migliore”.

E intanto partecipa al nostro sondaggio sulle primarie del centrodestra per le prossime Comunali a Campobasso.

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