“L’ispirazione? Una canzone di Benito Faraone”. Parla il re dei fotomontaggi made in Molise

Il Cappellaio matto
Il Cappellaio matto

CAMPOBASSO. Il “Cappellaio matto” (uno dei suoi tanti avatar) è conosciuto per lo più tramite le prime pagine de La Gazzetta del Molise. E’ un grafico pubblicitario campobassano che pian piano si sta facendo spazio nel difficile mondo della comunicazione “visiva”. Scopriamo insieme a lui cos’altro si cela dietro quella buffa maschera.

Le tue copertine sono ormai celebri. Dove prendi l’ispirazione di solito?

“Amo chiamarla creatività, è così che si dovrebbe dire quando crei qualcosa dal nulla. Innanzitutto il tema della giornata la fa da padrone. Ma la vera scintilla può scattare in qualsiasi momento con qualsiasi cosa. Il testo di una canzone, la melodia, un’immagine che non ha nulla a che fare con quello che si sta cercando di creare: un pensiero laterale. Una canzone di Benito Faraone. Oppure qualcos’altro di molisano che mi ribalza nella testa e finisce nel monitor del Pc”.  

La tua creatività, che spesso sfocia in irriverenza, ha mai fatto arrabbiare qualcuno?

“Sicuramente il mio intento non è quello di colpire i diretti interessati che spesso s’imbattono nelle mie creazioni. Lo scopo è quello di catturare l’attenzione del lettore, pure il meno attento. Anche se non sempre, con i tempi di lavoro di un quotidiano, si riesce a fare un ottimo lavoro. Ovvero sintetizzare in una immagine la notizia e la realtà dei fatti, che in Molise spesso si presentano come sushi (crudo), anche se da queste parti ‘il miglior pesce è sempre un’altra cosa…’”.

Il Cappellaio matto si occupa solo di grafica editoriale?

“Spazio in tutto il mondo della grafica, ma non solo. Parto dalla creazione di loghi, per finire al montaggio video. Senza tralasciare il mondo dei social network, dove mi diletto a far sorridere gli amici con delle creazioni ad hoc sui temi più in risalto del momento. Spesso scrivo poesie, brevi pensieri, che per ora restano chiusi in un cassetto. Amo tutti gli sport che hanno a che fare con l’aria che ti soffia in faccia!

Secondo te c’è ancora spazio per i cosiddetti creativi in questa Regione?

“Secondo me c’è ancora da aprire molti cancelli mentali. Spesso mi trovo a dover combattere con le mie idee e doverle adattare al modo di pensare e di percepire la comunicazione pubblicitaria o editoriale della zona”. 

Una delle "creazioni" del Cappellaio
Una delle “creazioni” del Cappellaio

La creatività salverà il Molise?

“Sto appunto lavorando ad un progetto da un po’ di tempo a cui tengo molto. Il brand Molise. É qualcosa che qui ancora non esiste e potrebbe essere un grosso volano per tutta l’economia turistica della regione. Un logo, uno slogan, la diffusione, prima sul territorio, e poi altrove delle immagini che più ci rappresentano. È una cosa banale, così banale che siamo l’unica regione a non averla”.

Il tuo sogno nel cassetto?

 “Come dicevo, nel cassetto ho dei manoscritti che vorrei prima o poi pubblicare, magari in un e-book multimediale. Qualcosa di meno intimo sto già provando a farlo. Mi piacerebbe vedere le persone che si meravigliano con le mie creazioni, e magari  vederle indossare una mia T-shirt, o sapere che il Molise è associato ad un mio logo e ad uno slogan differente”.

 

 A.N.