Quinto assessore, che dilemma. Consiglio regionale ancora rinviato, venerdì la svolta?

CAMPOBASSO. Se ne parlerà venerdì pomeriggio, dinanzi a tutti i partiti della maggioranza di centrosinistra. Paolo Frattura vuole mettere un punto alla questione e uscirne definitivamente fuori: nominare Vincenzo Cotugno assessore regionale e dare rappresentanza politica in giunta a Rialzati Molise, il progetto politico vicino all’eurodeputato Aldo Patriciello. Dunque, questa la tabella di marcia che il governatore avrebbe disegnato: superare lo scoglio dell’abrogazione della legge 21, la cosiddetta norma taglia assessori approvata dal governo Iorio e che mette un limite al numero dei componenti della giunta regionale (massimo quattro), incassare l’ok dei democratici ‘dissidenti’, da sempre contrari all’ipotesi allargamento della giunta, portare la proposta di legge in Consiglio regionale e rimettere mano alla composizione della squadra di governo. Sembrerebbe facile se Frattura non dovesse fare i conti con le tensioni e i mal di pancia del Partito Democratico che, forte delle sue due poltrone su quattro in giunta, guarda con preoccupazione alle intenzioni del governatore: l’azzeramento o il rimpasto di giunta.

Non è un caso, infatti, che Francesco Totaro, capogruppo Pd in Consiglio regionale, abbia fatto chiaramente intendere che la questione potrebbe tornare nuovamente in commissione. Tradotto, prendere ancora tempo. Occhi puntati, poi, sul ruolo di Roberto Ruta. Il senatore, infatti, avrebbe un peso specifico non indifferente all’interno della maggioranza di centrosinistra. La paternità dell’elezione di Vincenzo Niro a presidente del Consiglio regionale, a scapito di Vincenzo Cotugno, in molti la attribuirebbero proprio a Ruta. Insomma, acque agitate nel Pd che dice no all’allargamento della giunta regionale. Figuriamoci al rimpasto che, di fatto, comporterebbe il sacrificio di uno dei quattro assessori in carica. Dal canto suo, Cotugno utilizza toni ecumenici e se, da un alto, fa sapere di aver ricevuto rassicurazioni da Frattura, dall’altro sottolinea: “Il presidente è un galantuomo, ha un impegno con noi, lo rispetterà”. Intanto, seduta flash ieri del Consiglio regionale che, nonostante i 49 punti all’ordine del giorno, decide di non decidere. Ennesimo rinvio, Frattura abbandona velocemente l’Aula, appuntamento a venerdì.

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