
MIRANDOLA (MO). C’era anche una delegazione molisana, il 14 e il 15 giugno alla quinta edizione dell’assemblea dell’Anci Giovani. Questa volta l’incontro è stato intitolato: “Italia al futuro – Cambiare Paese o cambiare il Paese?. Un interrogativo che ha dato lo spunto per discutere di temi quali innovazione, sviluppo e lavoro. Hanno partecipato alla due giorni di Mirandola: Nadia Falasca (consigliere comunale di Carovilli), Gino Apollonio (assessore comunale di Fornelli), Antonio Tomassone (assessore comunale di Pietracatella), Gabriele Maglieri (consigliere comunale di Riccia), Stefano Martino (consigliere comunale di Sant’Elia a Pianisi), Giuseppe Faioli (consigliere comunale di Tufara), Corrado Zara (sindaco di San Felice del Molise), Letizia Di Iorio (sindaco di Pizzone). L’assemblea si è svolta alla presenza del ministro per gli Affari regionali e la autonomie, Graziano Delrio e di Luciano Violante, presidente dell’associazione Italiadecide. Quella di Mirandola è stata un scelta simbolica. È il luogo in cui si è spenta la speranza a causa del sisma del 2012. Ed è lo stesso luogo – insieme al nostro Molise e all’Aquila – nel quale la speranza dovrà essere riaccesa. La crisi economica, unitamente al terremoto, porta i giovani ad abbandonare i territori colpiti. Perciò “L’Anci- si legge in una nota stampa – ha oggi una grossa responsabilità: quella di concorrere a definire il ruolo delle autonomia locali e dei comuni all’interno del governo e soprattutto all’interno di una conformazione più ampia che è quella europea”. Ed è in quest’ottica che l’associazione chiede maggiori certezze al governo centrale: “Dobbiamo ridare un senso ai comuni: non è possibile vedere modificare dallo Stato, ogni sei mesi, i regimi fiscali locali. È inutile parlare di prospettive, di innovazione, di smart city quando non abbiamo alcuna certezza, quando non riusciamo a chiudere i bilanci”. Maggiori sicurezze per gli enti locali, questo l’appello dei giovani dell’Anci.