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Comune, stipendi d’oro per la casta dei commissari

Palazzo San Francesco
Palazzo San Francesco

ISERNIA. Mentre il Comune non riesce a pagare i fornitori, il trio formato dal commissario prefettizio e dai due sub commissari incassa indennità da diverse migliaia di euro, adeguatamente arrotondate dai rimborsi spesa. Terminato ormai il periodo di commissariamento, si tirano le somme. Quanto sono costati i funzionari dello Stato all’ente di Palazzo San Francesco? Lo si scopre esaminando tre determine del primo settore Affari generali del Comune. Dando un’occhiata alla n. 84 del 6 marzo 2013, apprendiamo che il commissario Vincenza Filippi, per i mesi in cui è stata a Isernia, da gennaio a giugno, ha percepito un’indennità mensile pari a 5.146 euro. I due sub commissari Giancarlo Tarantino e Giovanna Lombardi, invece, hanno ‘guadagnato’, rispettivamente, 3.602 e 3.571 euro al mese. Ma questi compensi, naturalmente, sono al netto dei rimborsi spese per vitto, alloggio e carburante. Perciò, nelle altre due determine troviamo anche l’ammontare complessivo di queste spese. La n.88 dell’11 marzo ci dice che il commissario ha chiesto e documentato un rimborso pari a 817 euro, mentre il sub commissario ne ha chiesti poco meno di 700, per i mesi di gennaio e di febbraio. Entrambi provenienti da fuori regione, una da Roma, l’altro da Teano, i due funzionari dello Stato hanno dovuto sostenere queste spese per i viaggi in treno o in auto, per i ristoranti e gli hotel e per i pedaggi autostradali. Mentre la determina n.204 del 15 maggio ci informa delle spese sostenute dalla triade commissariale nei mesi di marzo e aprile, pari a circa 1.300 euro. Ora, prendendo un mese a caso, ad esempio febbraio, e facendo i calcoli, si viene a sapere che la mini casta è costata circa 13mila euro al mese, tra indennità e rimborsi. Insomma, una cifra che sarebbe servita a coprire quattro mesi del costo del tanto discusso asilo nido. Servizio per il quale la stessa Filippi aveva ipotizzato la chiusura – poi scongiurata – fra le varie misure da mettere in atto per risparmiare o far entrare soldi in Comune, al fine di saldare i debiti con le imprese fornitrici. In cinque mesi di commissariamento, insomma, i cittadini hanno dovuto caricarsi spese per un totale di 61.600 euro di indennità e di circa 2.800 euro di rimborsi. Intanto, potrà tirare un sospiro di sollievo il commissario prefettizio, che proprio qualche giorno fa dichiarava a mezzo stampa di non aver “ancora ricevuto dall’ente la corresponsione neppure del rimborso delle spese cosiddette vive, da me personalmente anticipate per espletare l’incarico commissariale”. Tuttavia, immaginiamo, non deve essere stato un grosso sacrificio anticipare queste somme potendo contare su un’indennità mensile d’oro.

VD

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