Il movimento guidato da Celeste Caranci farà sentire la sua voce in occasione del primo consiglio comunale di questo pomeriggio, sollevando anche la questione del bonus di 23mila accordato alla segretaria dall’ex commissario
ISERNIA. “La storia non si affitta”. Questo è l’appello lanciato da Isernia bene comune, il movimento nato attorno a Celeste Caranci, candidato sindaco nelle elezioni dello scorso maggio, contro il bando di gara indetto dall’ex commissario, Vincenza Filippi, per la concessione in fitto di alcuni immobili storici appartenenti al comune. Ecco il contenuto integrale della nota inviata alla stampa: “Alcuni giorni fa abbiamo organizzato un sit-in con conferenza stampa di fronte all’ex lavatoio comunale per informare e sensibilizzare i cittadini di Isernia dei bandi di gara che sono stati indetti dall’ex commissario prefettizio, per la concessione in fitto di diverse strutture di proprietà del Comune. Tra queste il già citato lavatoio e un locale, in piazza della stazione, dal quale si accede all’antico acquedotto romano sottostante. Durante la manifestazione abbiamo fatto una serie di proposte alternative in relazione all’uso degli spazi citati, al fine di sottrarli a una logica puramente mercantile e di garantire l’uso pubblico di luoghi che rappresentano la memoria storica della nostra città e quindi meritano una particolare attenzione e vanno trattati come rappresentativi dell’immagine stessa della nostra comunità. Abbiamo inoltre espresso la nostra contrarietà alla decisione, presa sempre dallo stesso commissario prefettizio, di concedere un sostanzioso aumento di circa 23mila euro alla segretaria comunale, contestando quindi la pretesa insindacabilità di tale decisione. Su entrambe le questioni da noi sollevate, abbiamo letto diverse dichiarazioni del sindaco Brasiello che, nel caso delle strutture da dare in affitto, si è detto favorevole alla nostra proposta di escludere i luoghi storici dal bando di gara e inoltre, alla luce dei gravi tagli ai servizi sociali annunciati, si è reso disponibile a rivedere le decisioni già prese circa gli aumenti alla segretaria. Chiediamo oggi, nel giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale, che si passi dalle parole ai fatti. Ci auguriamo che le prime delibere adottate siano coerenti con le parole che abbiamo ascoltato in questi giorni. Ed è per questo che in Consiglio comunale diffonderemo questo documento”.