A finire in manette un 48enne, accusato di essere affiliato con il clan dei Casalesi, che stava scontando i domiciliari in territorio molisano. 57 in totale le ordinanze di custodia cautelare scattate nell’ambito dell’operazione ‘Normandia 2’
VENAFRO. Duro colpo al clan dei Casalesi. È scattata all’alba del 27 giugno la maxi operazione denominata ‘Normandia 2’ che ha portato a 57 ordinanze di custodia cautelare in diverse regioni d’Italia, grazie a un blitz interforze della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. E un arresto è avvenuto anche a Venafro. A finire in manette il 48enne B.S. originario di Casal di Principe, stava scontando da circa un anno i domiciliari in Molise, dopo essere finito in carcere perché accusato di essere affiliato al clan dei Casalesi. Ad essere coinvolte nel maxi blitz notturno anche le province di Napoli, Caserta, Frosinone, Modena, Reggio Emilia e Catania. Le forze dell’ordina hanno proceduto anche al sequestro di beni per centinaia di milioni di euro. I reati contestati agli indagati vanno dalla partecipazione al concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse, il illecita concorrenza eseguita con violenza e minaccia, truffa aggravata ai danni Stato, frode informatica, riciclaggio e reimpiego di capitali, intestazione fittizia di beni, estorsione ed altri reati aggravati da finalità mafiose. Ancora da chiarire il ruolo svolto dal 48enne mentre si trovava ai domiciliari. Tuttavia, non è la prima volta che Venafro si trova a dover ospitare uomini accusati di appartenere al clan camorristico dei casalesi. Anche l’ex sottosegretario Cosentino, accusato di essere colluso con la camorra, dovrebbe scontare i domiciliari a Venafro. Giovedì scorso la Cassazione, infatti, ha parzialmente accolto la richiesta di scarcerazione dei legali dl politico. Contro l’ipotesi dell’arrivo in città di Cosentino e in generale contro il fenomeno dei ‘confinati’ si è espresso il sindaco Antonio Sorbo, il quale ha discusso della questione anche con il prefetto di Isernia.
Giuseppina Cristinzio