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Sanità, salta l’accordo con la Ex Cattolica. Intanto, in arrivo nuove tariffe per i ricoveri

Nessun accordo tra la Regione Molise e la Fondazione Giovanni Paolo II. A rischio 45 lavoratori. Firmato ieri il decreto sulle nuove tariffe per i ricoveri. Lo comunica il governatore Frattura: “Remunerazione congrua per le strutture private accreditate”.

CAMPOBASSO. Da una parte il mancato accordo con la Fondazione  Giovanni Paolo II, dall’altra la firma del decreto che aggiorna le tariffe per i ricoveri erogati a pazienti regionali e di fuori regione. Due novità, insomma, in materia di sanità. Alla Ex Cattolica rischiano di perdere il lavoro 45 dipedenti, se non si dovesse trovare una soluzione entro il 20 luglio quando la procedura già avviata sugli esuberi sarà terminata. I sindacati chiedono che la Regione si attivi e convochi un tavolo di concertazione per attivare la cassa integrazione in deroga. Solo pochi giorni fa, il direttore della Fondazione, Gianfranco Rastelli, lanciava un ultimatum accorato al governatore: “Se non ha più interesse ad averci, ne prenderemo atto”, sottolineando come la struttura fosse soggetta ai ritardi nei pagamenti da parte della Regione. Intanto, il presidente commissario alla Sanità comunica di aver firmato, insieme al subcommissario Nicola Rosato, il decreto per aggiornare il tariffario regionale sui ricoveri ospedalieri. Le tariffe (ferme al 2007) sono modulate in base all’applicazione delle tipologie di ricovero (alta complessità, normale complessità e ricoveri potenzialmente inappropriati per bassa complessità) della tariffa massima nazionale approvata con decreto ministeriale del 18 ottobre 2012. “Con le nuove tariffe contemperiamo – dichiara il governatore – in un solo provvedimento molteplici esigenze. Ci avviciniamo a una remunerazione congrua per le strutture private accreditate, promuoviamo una appropriatezza e una qualità sempre maggiori delle prestazioni, sviluppiamo le procedure eseguibili in sicurezza in day hospital medico o chirurgico, di deospedalizzazione delle prestazioni eseguibili in ambiente ambulatoriale, dotato di tutti requisiti di sicurezza conformi alle regole di accreditamento, e garantiamo l’equilibrio economico della gestione del servizio sanitario regionale con gli ordinari stanziamenti provenienti dal fondo sanitario nazionale senza gravare ulteriormente su cittadini e imprese”.

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